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Prima il post al vetriolo su Facebook, poi la lunga telefonata con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: è stata una notte agitata per il presidente della Regione Liguria, molto contrariato dalla bozza di decreto Genova circolata nella giornata di ieri, soprattutto per la totale mancanza di coinvolgimento delle istituzioni locali

"Leggo tramite le agenzie di stampa - ha scritto Toti su Facebook - i contenuti di un supposto “Decreto Genova”. Sono certo che si tratti di una fantasia giornalistica, così come la notizia che domani verrà approvato tale decreto. Ritengo infatti impossibile che il Presidente Giuseppe Conte, che venerdì ha accettato l’invito a onorare con noi le vittime del crollo del #pontemorandi, intenda portare in Consiglio dei Ministri un testo mai neppure letto, non dico discusso e concordato, con le Istituzioni locali, Comune e Regione, che ormai da un mese si sono fatte carico con sforzi e mezzi propri dell’emergenza”.

“Non è infatti immaginabile che, a 24 ore dal presunto Cdm, le istituzioni locali conoscano via agenzia il testo. Un testo che certamente non può corrispondere alla realtà: nessun uomo delle istituzioni potrebbe immaginare norme così lesive delle prerogative regionali, senza alcuna intesa o concerto nelle scelte, ma lesive anche della normale collaborazione istituzionale prevista nella nostra costituzione. E in aggiunta tanto vaghe da non proporre reali soluzioni ai problemi, primo tra tutti la ricostruzione del ponte. Sono certo che il Governo vorrà aprire nelle prossime ore, passata la giornata di ricordo e dolore di venerdì prossimo, un serio e serrato confronto con le istituzioni della città e con quelle della Regione al fine di concordare tutto quanto occorre davvero a Genova, ai suoi cittadini e alle sue imprese.  Evito ogni ulteriore considerazione sulle notizie diffuse, considerandole prive di ogni fondamento: un Governo che ha nella sua maggioranza la Lega, partito autenticamente autonomista e impegnato con noi in un percorso di ancora maggiore autonomia per le Regioni, proprio sui temi oggetto del decreto non potrebbe fare propri contenuti tanto lesivi, oserei dire umilianti, per le prerogative delle istituzioni Regionali. Specie di quella Regione, la Liguria, che sta affrontando con dolore un momento tanto difficile. Restiamo dunque in fiduciosa attesa di un sereno confronto con il Governo”.