salute e medicina

L'incontro a Terrazza Colombo
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Lo snodo della sanità in Liguria è nel ruolo che deve assumere il Policlinico Universitario di San Martino-Ist, cioè l’unico grande ospedale regionale sul territorio. Sul ruolo di questa struttura e sul suo sviluppo punterà la sanità modello Toti per i prossimi anni. Una vera sfida che il governatore ha lanciato lunedì nel corso dell’incontro -intervista a Terrazza Colombo.


"Il San Martino è una straordinaria eccellenza, se ne parla poco, bisognerebbe parlarne molto di più. E' un polo di straordinaria qualità. E' una città della salute vera e propria su cui noi crediamo tantissimo, stiamo lavorando al nuovo pronto soccorso. Insieme a questo però dobbiamo pensare comunque a una nuova forma di sanità. Per quanto riguarda la situazione degli Erzelli dovremo rifare il bando. Il polo degli Erzelli è stato scelto perchè vogliamo un grande soggetto privato che lavori su qualità, didattica e sviluppo. Questo va fatto senza danneggiare ovviamente la sanità pubblica. Oggi abbiamo nostri concittadini che fanno 200 chilometri per andare nelle strutture della sanità privata della Lombardia, noi vogliamo evitare che facciano questo percorso e restino in Liguria. La vera sfida di oggi è portare la sanità nel territorio, non servono più grandi ospedali ma presidi dislocati nel territorio con le loro specifiche caratteristiche e peculiarità".


D’accordo. Ma l’importante è che il desiderio di portare del privato qualificato in Liguria non crei doppioni o addirittura tripploni che sarebbe fortemente dannosi per quello che già si sta facendo e si sta facendo molto bene.


Per esempio una eccellenza del San Martino è l’oncologia, divisa tra ospedale, Università e Ist, che ha offerto negli ultimi anni esempi di assoluta eccellenza riconosciuta anche dai finanziamenti che sono arrivati dall’Airc nazionale. Intorno a questi progetti lavorano alcuni ricercatori che meritano grande attenzione dalla dirigenza anche politica della sanità ligure.


Quindi attenzione alle prossime scelte soprattutto alle calate dei privati dalla Lombardia. Ben vengano ci mancherebbe purché prima di tutto sia tutelata la sanità pubblica locale e siano fatte conoscere seriamente le eccellenze liguri. Oltre all’oncologia,la neurologia e la cardiologia e molte altre che nulla hanno da invidiare alle realtà private milanesi.


Toti lo ha detto. Bene. Ora attendiamo che lo faccia.