salute e medicina

Il governatore è intervenuto agli Stati generali della sanità
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La Regione Liguria apre ai privati e intende evitare i duplicati nelle specialità degli ospedali. Sono alcune linee guida emerse dagli stati generali della Sanità a Genova al Teatro della Gioventù mentre gli utenti combattono contro i disservizi quotidiani.

"Occorre che ci sia più concorrenza e più attenzione in merito – dice il Presidente della Liguria Giovanni Toti – È necessario che i privati entrino in questa regione ormai chiusa per inserire quella concorrenza che abbatta i costi e permetta il miglioramento delle cure."

Riaprire i privati diventa dunque una delle pedine fondamentali della riforma della sanità ligure. Il libro bianco è stato presentato davanti ad una platea di medici, operatori sanitari e direttori generali. Sorrisi a denti stretti, durante l’incontro, quando Matteo Rosso della Commissione saluta e dice che “cambieranno le cose e anche i direttori”. Mentre i pronti soccorsi esplodono e le liste d’attesa si allungano, in molti fanno le valige per emigrare fuori regione, qui si ridisegnano le priorità.

"I presidi sul territorio devono essere potenziati e non dismessi – continua Toti – e le prime cure non devono mancare a nessun ligure. Sempre viva dev’essere la certezza che debbano semplificarsi le offerte complesse, quelle all’interno degli ospedali, senza sprechi. Il sistema di assistenza sociale e la sanità devono coesistere in uno stesso bacino di soldi pubblici: dove si risparmia da un lato, si potrà investire dall’altro e una buona assistenza sociale potrà far risparmiare la sanità."

Sociale è anche la parola d’ordine dell’assessore alla sanità Viale: "Innanzitutto vogliamo cambiare il metodo: una sanità e un sociale che venga trasformato con il coinvolgimento di tutti, in primis delle persone che ci lavorano. Le fughe dalla Liguria – continua – sono sempre preoccupanti poiché sono grandi numeri. Noi, in questo senso, vogliamo agire sulla promozione dell’eccellenza. Secondo i dati del 2014 – conclude – 9mila le fughe in Piemonte e 7mila in Lombardia."

Quali eccellenze? "Siamo partiti con il progetto del Gaslini con un accordo con il Buzzi di Milano, per aprirci alle regioni vicine. Vogliamo promuovere una sanità aperta che difenda le eccellenze liguri ma con uno sguardo che tocchi anche Piemonte, Lombardia e Toscana."

Anche Gabriele Pelissiero, Presidente Ass. ospedalità privata, commenta sulle parole di Toti: "Il presidente ha detto una cosa giusta: senza competizione non si cresce ed è importante avere dei modelli di gestione diversi per potersi confrontare. In altre regioni dove coesistono pubblico e privato – dice - è evidente come l’uno spinga l’altro per lavorare al meglio."

Meno contento è il mondo universitario
che dal podio del Teatro della Gioventù lancia un grido d’allarme che suona così: “Ci siamo anche noi.”

"Dobbiamo essere certi che il ruolo dell’università non venga considerato solo quello di un ‘super-liceo’che costruisce medici, ma di qualcosa possa aiutare a costruire la sanità di domani." Così commenta Francesco De Stefano, Delegato Rettore Università di Genova, che parlando dei bisogni dell’università dice: “Parlare di riconoscimenti è implicito, così com’è inutile parlare di fondi.”