cronaca

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"Referendum su Terzo Valico e Gronda, chi perde si dimette". È la sfida che sa di provocazione quella del governaotre della Regione Liguria Giovanni Toti, nei riguardi del Ministro delle Infrastruture e dei Trasporti Danilo Toninelli che lo ha definito "primo sponsor di Autostrade". 

La querelle, dopo i recenti scontri verbali sulle accise della benzina, non accenna a placarsi. Questa volta è la tematica relativa alle grandi opere ad alimentare la diatriba. "Il Ministro Toninelli non perde occasione per dimostrare la propria ignoranza e incapacità. L’unica cosa di vero che sostiene è che siamo molto diversi, per fortuna" commenta Giovanni Toti, riferendosi alle dichiarazioni rilasciate dal ministro a "L'aria che tira".

Toti che non manca di redarguire il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che lo ha definito "sponsor di Autostrade". "Toninelli forse non si rende neppure conto che è stato proprio lui a fare il più grande favore ad Autostrade, inventandosi una legge per cui, prima volta nella storia, il danneggiato paga e chi è oggettivamente responsabile del disastro, Autostrade per l’Italia, sta con le braccia conserte a guardare. Sono il primo che vuole individuare e punire i colpevoli della strage ma questo compito spetta alla magistratura e non all'investigatore Toninelli".

"Io - prosegue Toti -, è vero, avrei fatto pagare e ricostruire il ponte a quella società, sotto controllo pubblico, come si fa in tutto il mondo. Questo avrebbe consentito di demolire e ricostruire in fretta, senza intoppi e senza costi. Toninelli, al contrario, si è divertito a sperimentare pittoresche teorie, usando i liguri come cavie. Tutti noi, ora, speriamo che il commissario Bucci, con il suo lavoro, riesca a mettere una toppa ai disastri compiuti dal Ministro. Sperando che nessuno faccia ricorso, incrociando le dita e trattenendo il fiato. Sono sicuro, purtroppo, che il Ministro Toninelli non si rende conto del danno fatto alla nostra Regione e del regalo fatto, invece, ad Autostrade. Di ben altro Toninelli dovrebbe occuparsi in tv, invece di chiamarmi in causa a sproposito per mascherare errori gravissimi da lui compiuti in questo recente passato. Dovrebbe occuparsi del futuro. Tra mesi... non anni, come direbbe lui, ci accorgeremo dei danni prodotti dal blocco delle grandi opere da lui voluto. Invece di parlare a vanvera, Toninelli ci dica tra quante settimane aprirà il cantiere della Gronda di Genova; ci dica come intende risolvere, il compito spetta a lui, il cantiere bloccato dell’anello ferroviario del capoluogo; ci dica, per favore, perché non autorizza lo sblocco dei fondi del quinto lotto del Terzo Valico che consentirebbero 2000 assunzioni in Liguria".

Toninelli che, a dire di Toti, dovrebbe comunicare tutte le grandi opere bloccate dal suo Ministero. "Dopo che il suo Movimento, nato proprio in Liguria, ha perduto tutto il perdibile - Regione, Genova, persino i Municipi della città - proprio per le sue posizioni anti-progresso e velleitarie, Toninelli è ancora convinto, con l’arroganza di chi non sa ciò che dice, di poter imporre alla maggioranza dei cittadini la sua miope e oscurantista visione del mondo? Caro Ministro, facciamo così: un referendum su Gronda, Terzo Valico e altri cantieri che tieni bloccati nella tua penna con supponenza. Ma mettiamoci la faccia: se i cittadini diranno di sì alle grandi opere tu metti una parte dei soldi dedicati al reddito di cittadinanza nei cantieri per accelerare i lavori e ti dimetti. Al contrario, se i cittadini voteranno per fermare i lavori, mi dimetto io seduta stante. Se ci stai, organizziamo subito il voto".