cronaca

"Il ponte Morandi è simbolo del rapporto interrotto tra politica e cittadini"
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"Il ponte Morandi non è altro che un simbolo di un rapporto interrotto tra la politica e i cittadini che dobbiamo riprendere", così ha detto Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria al Convegno “Benvenuti al Nord” del Meeting di Rimini 2018. Un convegno a cui hanno presenziato anche Massimiliano Fedriga, presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Ugo Rossi, Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, introdotti da Emmanuele Forlani, Consigliere Fondazione Meeting. Lo stesso Forlani, ringraziando per primo Toti per la sua presenza, a cui è seguito un sentito e fragoroso applauso, ha chiesto al governatore di aiutare "ad entrare dentro a questo momento delicato dal punto di vista economico, politico, ma soprattutto umano".

E così Toti ha spiegato di cosa abbia simboleggiato quel ponte "Le forze che muovono la storia sono quelle che fanno l’uomo felice, a volte. A volte no. Il Ponte Morandi è stato il simbolo della Genova degli anni 60, del triangolo industriale, che l'ha resa una potenza per il nostro paese. Oggi quel ponte rappresenta l'incapacità di gestire le opere pubbliche. Oltre a darci un gigantesco dolore.".

Dopo un applauso, destinato anche alle 43 vittime che hanno perso la vita il 14 agosto, Toti ha detto quanto sia importante per la Liguria continuare a vivere, ribadendo il peso della regione nell'economia italiana: "Il solo porto porta all'Italia soltanto di Iva 6 miliardi e mezzo. Il fatto che crolli un ponte e che comprometta anche l'economia di altre regioni, come Lombardia e Piemonte fa pensare che questo paese stia ballando sul Titanic. Dobbiamo accelerare sulle opere pubbliche con investimenti straordinari come elettrodotti, gallerie, autostrade, porti".

Dopo questa riflessione, passa al tema delle possibilità e dei compiti delle regioni: "Devono diventare enti di controllo. Siamo disarmati e questo è inaccettabile. Lo Stato gestisca e controlli davvero senza essere connivente con il privato, ma assieme al governo e al ministro delle infrastrutture, anche gli enti regionali possano avere queste facoltà".

Tutti concordi, a partire dallo stesso Fedriga di Friuli Venezia Giulia che, dopo aver dato disponibilità per l’emergenza in Liguria, ha detto: "Il controllo non può venire da troppo lontano".

A questo Fontana di Regione Lombardia ha aggiunto "Dobbiamo cambiare regole e forme degli appalti: i tempi sono inconcepibili per il mondo in cui viviamo, in Lombardia stiamo cercando di mettere in pratica la burocratizzazione e semplificazione tra pubblico e privato, tra cittadino e amministrazione".