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"Rifaremo la pelle a Forza Italia”, questa la promessa di Giovanni Toti appena nominato da Berlusconi coordinatore di Forza Italia. Assieme a Mara Carfagna, guiderà il nuovo board verso le primarie.

“Apriremo il partito a primarie molto allargate per far partecipare liste civiche e movimenti. Io in ogni caso mi ricandiderò come governatore della Regione Liguria nel 2020. Tra programmi c’è l’azzeramento dei coordinatori regionali che verranno affiancati da organi di garanzia”, così ha detto nell’intervista a Primocanale.


E con i vecchi notabili?
"Sappiamo che ci faranno la guerra, ma siamo preparati".


Come l’ha convinta Berlusconi a non fare una scissione?
"In verità, noi non abbiamo mai lavorato ad una scissione, abbiamo sempre lavorato per stesso partito per cui continueremo a lavorare oggi. Il nostro obiettivo è quello di far tornare il partito un contenitore di tutte quelle forze politiche liberali, popolari, riformiste di questo paese. Vogliamo tornare a governare bene il paese come stiamo facendo con la nostra splendida Liguria. Per questo abbiamo chiesto di aprire i confini, ragionare sul nome o i criteri di nomina, ricoinvolgere chi ci ha lasciato. E' evidente che Forza Italia debba cambiare pelle e che debba tornare a far esprimere con il proprio voto anche coloro che oggi non ne fanno più parte. Nessuno torna in un condominio se non ha più diritto di parola nell'assemblea. Dopo un periodo di negazionismo durato forse un po' troppo, finalmente il grido di dolore di Toti è stato recepito. Ora, però, voglio vedere i risultati e ci impegneremo affinché questo avvenga".


Sarà un impegno molto grosso, lei nonostante questo dice che si ricandiderà nel 2020. Lo conferma?
"Ci siamo dati dei tempi molto stretti, entro Natale avremo completato tutto il nostro cammino di democrazia, costruito un percorso di primarie, eletto coordinatori provinciali, regionali e nazionali partendo dal basso. Io mi ricandido perché credo che l'esempio che abbiamo mostrato in Liguria sia da portare all'interesse nazionale".

Ma se prima delle regionali ci fossero le politiche in primavera?
"Io credo che il leader del secondo partito italiano stia facendo bene il suo mestiere. Tutti parlano di elezioni anticipate, ma in Italia le cose precarie sono quelle che durano di più. Mi pare che questo governo anche se litigarello in qualche modo vada avanti. Non vedo il voto dietro l'angolo, anche perché c'è una situazione di conti pubblici piuttosto complessa da sistemare".


E con la Carfagna?

“La divisione tra nord e il sud è una semplificazione logistica. In realtà abbiamo due deleghe a prescindere dalla divisione territoriale. Collaboreremo insieme senza dubbio, ognuno con le sue sensibilità. Ci siamo presi tutti e due un incarico a tempo. Se entro Natale non avremo trovato una soluzione allora credo che i guai per Forza Italia saranno veramente seri”.

Le primarie saranno aperte...
"Certamente anche perché credo che le tante liste civiche - in alcuni casi più forti sul territorio - debbano poter dire la loro".


Come sarà il suo rapporto con la Lega?
"Di assoluta alleanza, io credo che Forza Italia abbia perso già troppi voti. Dobbiamo chiarire in quale parte del campo stiamo".