cronaca

Incidente tra Albisola e Celle Ligure, uscita obbligatoria a Savona per quasi 12 ore
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Grave incidente sulla autostrada A10, tra i caselli di Albisola e Celle Ligure in direzione Genova. Poco dopo le 9 un camion ha perso il controllo e ha travolto un'automobile e alcuni operai che stavano lavorando in un cantiere a bordo strada. In tutto sono 11 le persone coinvolte: due vittime e nove feriti, tra cui due in gravi condizioni. Grossi disagi al traffico, ancora una volta la Liguria è spaccata in due a causa della prolungata chiusura totale del tratto di A10 tra la complanare di Savona e Celle, durata poco meno di 12 ore. L'autista del tir è stato arrestato per omicidio stradale.

VIDEO | Il disastro dopo l'incidente

FOTO | La scena dall'alto | I mezzi accartocciati

AGGIORNAMENTI 

Ore 21.30 -
Ci sono ancora 7 km di coda in A10 tra Savona e Celle Ligure, tratto riaperto a una sola corsia nei pressi dell'incidente avvenuto alle 9 di domenica mattina. Traffico smaltito, invece, tra Spotorno e Savona. 

Ore 21.00 -
Si torna a circolare in A10 tra Savona e Celle Ligure, dopo una chiusura di quasi 12 ore. Traffico ancora congestionato con 10 km di coda tra Finale e Savona. Nelle prossime ore potrebbe essere organizzato uno scambio di carreggiata per smaltire il flusso. Si consiglia sempre di non mettersi in viaggio in questo tratto fino alle 22.

Ore 20.45 - A10 RIAPERTA A UNA CORSIA FINO A CELLE LIGURE

Ore 20.30 - La riapertura slitta ancora, prevista alle 21

Ore 20.00 -
Ancora chiusa l'autostrada A10 tra la complanare di Savona e Celle Ligure. Si attende l'ok del magistrato per la riapertura a una sola corsia. Traffico molto rallentato sulla Aurelia, che è l'unica alternativa per raggiungere Genova. Autostrade per l'Italia consiglia di mettersi in viaggio solo dopo le 22. Impossibile effettuare uno scambio di carreggiata considerato il traffico intenso in direzione opposta. Lunghe code anche tra Finale Ligure e Savona complice un incidente in A6 che provoca anche code sulla stessa Torino-Savona.  

Due operai sono morti:
i loro corpi, rimasti schiacciati sotto il camion, sono stati recuperati dopo un lungo e difficile intervento dei vigili del fuoco durato più di tre ore. Altri due sono stati portati d'urgenza in ospedale: uno è finito in elicottero al San Martino di Genova e ha subito l'amputazione di una gamba. L'altro ha un importante trauma toracico e ferite agli arti.

Le due vittime sono Antonio Gigliotti, 44 anni, di Rocchetta Tanaro (Asti) e Giovanni Casaburi, 53 anni, originario del Salernitano e residente a Ovada (Alessandria). Sono stati gli agenti della polizia stradale ad avvertire del decesso le famiglie dei due operai. L'intera squadra proveniva dal Basso Piemonte e aveva appena dato il cambio ai colleghi. Risultano poi altri quattro feriti più lievi, portati al San Paolo di Savona. Quasi illesi gli occupanti dei mezzi coinvolti: i due romeni a bordo del camion, che porta targa spagnola, se la sono cavata con poche ferite. A bordo dell'auto c'era una coppia di Borghetto Santo Spirito, Osvaldo Entradi e Orietta Noli: l'uomo è stato portato in ospedale per un problema al cuore. 

Pesantissimi i disagi al traffico. Nel pomeriggio un altro episodio sulla A6 Torino-Savona ha scatenato nuove code chilometriche. Ferite due persone persona, in codice giallo al San Paolo di Savona. Traffico congestionato a valle della A6, con coda di due chilometri tra Altare e il bivio con la A10. E soprattutto coda di circa 8 chilometri in direzione Genova tra Feglino e Savona a causa della circolazione bloccata sul capoluogo di provincia.

È stato arrestato per omicidio stradale il camionista che era alla guida del tir. All'inizio era solo indagato, un atto dovuto. Il conducente, un romeno di 44 anni, è risultato negativo ai test a cui è stato sottoposto per verificare se avesse bevuto o fatto uso di sostanze non compatibili con la guida. Sul punto dell'incidente si è recato il magistrato della procura di Savona, Giovanni Battista Ferro, titolare delle indagini svolte dalla polizia stradale della sottosezione di Genova Sampierdarena. Sono stati sequestrati, per le verifiche tecniche, cinque veicoli: il tir, l'auto in transito al momento dell'incidente e tre furgoni della ditta di manutenzione stradale parcheggiati all'interno del cantiere.

L'incidente è avvenuto intorno alle 9.15 all'incirca nello stesso punto dove, un giorno prima, un camion si era ribaltato e aveva preso fuoco. Sul posto, oltre a tre squadre dei pompieri del comando di Savona, sono intervenute ambulanze del 118 (Croce Rossa di Savona, Croce Oro e Croce Verde di Albisola), Polizia stradale e l'elicottero dei vigili del fuoco per il trasporto urgente in ospedale. Una persona è stata portata in codice rosso all'ospedale San Paolo di Savona, altre due in codice giallo nello stesso pronto soccorso.

LIGURIA SPACCATA IN DUE


Disagi al traffico per l'intera giornata. Il tratto tra Savona e Celle è stato chiuso, con uscita obbligatoria a Savona e rientro a Celle tramite la viabilità ordinaria. Ripercussioni sulla litoranea. Riaperta una corsia - una sola su espressa richiesta del magistrat - poco prima delle 21, dopo che sono stati rimossi tutti i mezzi coinvolti. Potrebbe essere organizzato uno scambio di carreggiata per smaltire il flusso. Per la riapertura completa potrebbero volerci diverse ore. Rimosso anche il carico disperso dal tir, che trasportava pesce congelato.

La dinamica è la fotocopia dell'incidente di sabato: l'autista ha preso male la curva, il mezzo è andato a sbattere contro il muro a bordo strada, quindi si è coricato sul fianco falciando gli operai al lavoro. Autostrade ha fatto sapere che "il cantiere era regolarmente segnalato" e che nel tratto vigeva il limite di 60 km/h con divieto di sorpasso per i mezzi pesanti. 

Ancora una volta, comunque, un incidente spacca in due la Liguria. Ieri come oggi nello stesso punto e viene da riflettere seriamente su quel tratto di autostrada. Ma ancora una volta riemerge il tema di una regione in carenza di infrastrutture. Un treno che deraglia, come nel caso di tre anni fa ad Andora, una frana sull'Aurelia, come nel caso di un anno fa ad Arenzano sono eventi diversi tra loro che in assenza di vere alternative rendono la regione fragile e difficile da raggiungere.

Subito dopo l'incidente anche su facebook chi commenta la notizia mette in evidenza la vetustità dell'autostrada A10 teatro dell'incidente. "Non facciamo polemiche inutili - scrive Cristina - La A10 è pericolosa,stretta,con brutte curve e senza quasi mai corsia di emergenza.Occorre assolutamente il tutor. Tutti possono essere colpevoli,auto che sfrecciano a velocità folli e tir che sorpassano".

C'è chi mette in evidenza come l'autostrada in alcuni tratti sia addirittura a tre corsie e quindi non così stretta, ma Adriano si affretta a precisare che sono tre corsie meno larghe del consenito. Sempre Adriano ricorda poi che "Quella carreggiata è stata fino agli anni 70 a doppio senso di marcia, prima che venisse completato il raddoppio Pegli-Albisola, ma all'epoca c'era traffico inesistente se paragonato ad oggi e sicuramente più educazione stradale da parte di tutti". 

Gian Franco Barabino interviene da persona del mestiere: "Ho 60 anni e faccio l'autista da 40. Sulla tratta ligure di tutte le autostrade limite a 50 orari per mezzi pesanti... Solo così puoi fare fronte con 44 tonnellate di mezzo ad un eventuale imprevisto".

"Vicino alle famiglie delle vittime dello spaventoso incidente sull'A10. Bisogna lavorare insieme per dare alla Liguria autostrade più sicure". Lo scrive su Twitter Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria. Sono in molti, anche sui social, a denunciare la mancanza di sicurezza su quel tratto di autostrada, tra curve pericolose, sorpassi azzardati e la mancanza di un tutor che faccia da deterrente. 

LA TESTIMONIANZA DEL COLLEGA: "NOI, SEMPRE A RISCHIO" (Ascolta la telefonata)

“Nessuno guarda i cartelli, nessuno guarda i portali. Ogni giorno, ogni notte, ogni minuto noi operai rischiamo la vita. Ci mandano a quel paese come se chiudessimo noi le autostrade. Ci chiedono cosa ci facciamo in mezzo alla strada, alcuni ci vogliono mettere le mani addosso. Nessuno ci considera, la polizia dovrebbe tutelarci in qualche modo”. È una testimonianza raccolta in diretta al telefono da Primocanale nelle ore dopo l’incidente.

A parlare è un operaio che vuole rimanere anonimo. “Credetemi: conoscevo bene queste due persone che sono morte – racconta in lacrime – ci ho lavorato insieme per quasi un anno. Uno aveva una bimba di cinque mesi. Ho il cuore spezzato perché sono padri di famiglia, persone per bene che fanno il loro lavoro per pochi soldi”.

La sua è la drammatica denuncia di chi si sente insicuro al lavoro: “Noi rispettiamo tutte le regole, segnaliamo 300 metri prima il cantiere, abbiamo tre sbandieratori. Ci sono pannelli luminosi e limiti di velocità. Nonostante tutto questo non c’è educazione. Vanno a cannone, sono incoscienti, a 150 all’ora su corsie ristrette. Inutile fare lezione di guida in autostrada se non si insegnano queste cose. Non siamo protetti da niente, vorremmo più polizia a controllare quando ci sono lavori in corso”.


CGIL: RISPETTARE LE NORME DI SICUREZZA

La Cgil in una nota "esprime il proprio cordoglio alle famiglie delle vittime e la propria solidarietà ai feriti. In attesa di conoscere la dinamica dell'incidente, la Fillea Cgil ricorda come nell'ambito autostradale vi sia la necessità di contrastare l'ulteriore liberalizzazione prevista nel Nuovo Codice degli appalti, nonché il ricorso al dumping mediante applicazione di contratti non regolari sia tra il personale viaggiante che tra i lavoratori addetti alle manutenzioni autostradali. Al di là delle polemiche è innegabile che solo con il rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro si possono limitare i rischi connessi a lavorazioni che ad oggi sono ancora tra le più pericolose. Per questo motivi la Fillea Cgil rilancia con forza la necessità di un impegno concreto di tutti i soggetti interessati a partire da Società Autostrade e nei prossimi giorni saranno intraprese iniziative di protesta".