cronaca

Obiettivo semplificare i parametri per la valutazione del rischio
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Aggiornare le indicazioni sui tamponi rapidi, su quelli molecolari e rivedere gli indicatori del monitoraggio che determinano i colori di rischio dei territori. Sono queste le richieste delle Regioni che hanno chiesto un incontro urgente con il ministro della Salute Roberto Speranza e con quello degli Affari Regionali Francesco Boccia.


"C'è la necessità - dice il vicepresidente Toti - di rivedere in un'ottica di semplificazione i parametri che sono stati elaborati nella prima fase della pandemia procedendo ad un aggiornamento delle indicazioni sull'utilizzo dei test rapidi antigenici e del test di biologia molecolare e alla modifica degli indicatori per il monitoraggio ai fini della classificazione". La tensione Regioni-governo non mancano ma adesso le amministrazioni locali chiedono di rivedere i parametri. Il periodo pre-natalizio si avvicina e l'obiettivo da un lato è vedere la curva dei contagi scendere e dall'altro dare respiro alle attività. Il 3 dicembre scade l'attuale Dpcm, il nuovo che arriverà avrà il compito di gestire tutto il mese di dicembre.

Alcune proposte sono già state elaborate dalle Regioni che puntano a semplificare i parametri per le valutazioni sulle misure di contenimento da adottare. Dai 21 attuali si punta ad arrivare a 5, scelta condivisa da più di una Regione. Per questo Toti e gli altri governatori premono per un incontro urgente. Un incontro che potrebbe avvenire prima di venerdì, giorno in cui l'Istituto superiore di sanità e il ministro della Salute Speranza valuteranno i nuovi dati con la possibilità di innalzare il rischio in alcune regioni.

Ma sul punto il ministro è stato netto: "Il dialogo con le regioni è sempre aperto. I 21 parametri indicano l'indice di rischio insieme all'Rt e determinano quali misure attuare sui territori".

"Criteri più trasparenti, semplici e aggiornati alla realtà delle singole Regioni. Un serio confronto politico tra Governo e Regioni sulle misure da prendere in ogni territorio, che tengano conto anche della situazione economica e sociale" ribadisce Toti. Altra richiesta sul tavolo del confronto sarà quella legata ai tempi per bonus baby sitter, congedi parentali, fondi attraverso il dl ristori a sostegno delle categorie che sono penalizzate dalle misure restrittive all'interno delle regioni, anche di quelle che autonomamente si sono date una stretta. 

Intanto l'Istituto superiore di sanità ha dato una lettura dei dati della seconda ondata del coronaviris. In Liguria l'indice di contagio Rt migliora ma il campanello d'allarme suona alla voce ricoveri. Anche se negli ultimi giorni il dato degli ospedalizzati è stabile (LEGGI QUI). Il picco è stato raggiunto e ora la Liguria si trova nel plateau come ha spiegato Giancarlo Icardi, direttore del dipartimento di Igiene dell’ospedale Policlinico San Martino di Genova (GUARDA QUI).

Capitolo scuole a Genova. I contagi nel tempo hanno obbligato diverse classi alla quarantena, poi col peggiorare della curva è subentrata la didattica a distanza per i più grandi. Il governatore Toti fa il punto: "Gli ultimi dati ci dicono che nell’ultima settimana il numero delle classi che entrano in quarantena sul territorio della Asl 3 genovese si è dimezzato, così come sta diminuendo sempre di più il numero di casi non negativi che rileviamo attraverso l’attività di screening. Adesso dobbiamo impegnarci ancora di più e rispettare le regole per non vanificare gli sforzi fatti fin qui" conclude il presidente di Regione Liguria.