salute e medicina

"Chiediamo a Draghi di usare tutto il suo peso per stabilizzare le consegne"
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Non c'è pace per la campagna vaccinale italiana. Dopo lo stop and go di AstraZeneca da parte di Aifa, che in Liguria ha causato la perdita di 8-9 mila prenotazioni, da riprogrammare a partire da lunedì 22 marzo (LE MODALITA'), dall'azienda anglo svedese arriva la notizia di un nuovo taglio alle forniture per l'Italia, che sta per questo valutando assieme alla Commissione europea tutte le misure che si possono mettere in campo. Non è escluso anche il blocco dei pagamenti. 

Ripercussioni inevitabili anche in Liguria. "In pratica ad aprile riceveremo da Astrazeneca circa 60mila vaccini in meno di quelli previsti, come ci ha comunicato il commissario della Protezione civile, pertanto occorre rifare tutti i conti. Il commissario Figliuolo mi ha comunicato che Astrazeneca è in difficoltà con le consegne e forse potrebbero aumentare i vaccini Pfizer e Moderna, ma al momento non lo sappiamo", ha detto il governatore Giovanni Toti nel consueto punto giornaliero. 

"Ci rendiamo conto che non è colpa di nessuno, ma noi siamo costretti a riprogrammare per le varie categorie. Questo non vuol dire che non attiveremo quello che abbiamo già previsto, cioè l’hub alla Fiera, i punti delle farmacie, i medici di medicina generale, ma dobbiamo rivedere tutto", ha aggiunto Toti. "Chiediamo a Draghi di usare tutto il suo peso per stabilizzare le consegne".

E ha poi aggiunto via Facebook: "In Liguria abbiamo vaccinato il 40% degli ultra ottantenni. E per farlo abbiamo somministrato quasi il 90% dei vaccini Pfizer e Moderna, gli unici utilizzabili per questa categoria. La verità è che non sono le Regioni a non vaccinare, ma il Governo che non è ancora riuscito a garantire approvvigionamenti costanti e programmati. Dal 'Governo dei Migliori' non mi aspetto miracoli, ma neppure furbesche inesattezze", lo scrive il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook.