cronaca

Dopo le parole del ministro dell'Istruzione Bussetti
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"E' la prima volta che il governo interviene a nostro supporto". Paolo Bonello, papà di Francesca ringrazia il ministro Bussetti per le parole e la dura presa di posizione avuta dopo la terza archiviazione con il ministro dell'Istruzione che ha detto che questa è "una decisione inaccettabile e incomprensibile, vogliamo sapere cosa è successo".


La vicenda riporta alla tragedia del 20 marzo del 2016 con l'incidente dell'autobus partito da Valencia e diretto a Barcellona. A bordo del pullman gli studenti Erasmus che avevano assistito alla notte dei fuochi. Poi all'improvviso lo schianto vicino a Freginals, nella zona di Tarragona, in Catalogna. Tredici ragazze morte, sette italiane tra cui anche la genovese Francesca. L'autista, Santiago Rodriguez Jimenez, 62 anni, subito ha spiega "mi sono addormentato", poi ritratta. Parte l'analisi sulla condizione dei freni e il loro corretto funzionamento. Da lì in poi inizia un vero e proprio labirinto giudiziario. Pochi giorni fa la terza archiviazione di un processo che di fatto non è mai nato.


Secondo il perito non è possibile stabilire se i freni del pullman abbiano funzionato o meno. "Dalla Spagna continuiamo a notare una certa superficialità e una grande voglia di far passare tutto sotto silenzio" spiega ancora con amarezza Paolo Bonello. Ma la partita non finisce qui. L'appoggio del ministro Bussetti è un assist per andare avanti, ora forse, con l'appoggio concreto dello Stato. Adesso i familiari aspettano che oltre alle dichiarazioni seguano i fatti ma intanto vanno avanti: "Faremo il nuovo ricorso alla corte d'Appello di Tarragona. Il nuovo ricorso si baserà sul fatto che il gip debba trovare degli indizi di reato, non deve decidere lui se è un reato o meno. Non deve fermarsi ma almeno bisogna arrivare a una fase dibattimentale in modo che tutti possano avere voce. Se poi dal processo risulterà che non ci sono colpevoli va bene, ma almeno ci sarà stato un processo a stabilirlo".


Le tredici giovani ragazze che hanno perso la vita non potranno tornare dai propri familiari, ma la battaglia dei genitori ora oltra a stabilire cosa è successo lungo quella strada ha anche un altro obiettivo: "Ogni anno in Italia ci sono 40 mila studenti che partecipano al progetto Erasmus e vanno in giro per l'Europa - racconta Bonello -. Sono come Chiavari e Lavagna messe assieme. Ci siamo resi conto che sia per quanto le nostre università che per quelle estere la tutela dei ragazzi è approssimativa. Perchè una tragedia così non deve avere una replica".