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L'ex patron promuove mister Nicola ma ritiene che la rosa vada rinforzata
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 Aldo Spinelli, fresco ottantenne, in un’intervista esclusiva a Elisabetta Biancalani di Primocanale, non chiude la porta a un rientro al Genoa: “Mai dire mai”. L’imprenditore genovese della logistica che guidò il Grifone dal 1985 al 1997, per poi dedicarsi al Livorno, tempera la sua affermazione con una moltitudine di distinguo (“Mai dire mai nella vita, ho la famiglia che giustamente è contraria, anche mio figlio Roberto vuole vendere il Livorno e quindi è una bella lotta anche su quello”), ma poi ammette: “Io nel calcio mi diverto, è qualcosa che mi dà soddisfazione, quando si vince o si perde è sempre una scommessa, tutte le settimane”.


L’ipotesi di tornare alla presidenza del Genoa vede Spinelli consapevole dello scenario: “E’ difficile fare calcio nella città dove vivi, a Livorno mi diverto perché non ci sono due televisioni, non seguo i giornali, non ci sono polemiche tutte le sere. Comunque tu faccia, non accontenti mai tutti. Vivere a Genova e farci calcio è difficile”.
Chissà. O scio Aldo sorride sornione, aggiungendo: “Non credo che Preziosi venda, non perché voglia o non voglia ma perché non ci sono acquirenti. Oggi le società sono quasi tutte in vendita perché sono quasi tutte in perdita, e chi riesce a vendere trova compratori solo all’estero: Inter e Milan sono straniere, nel Parma ci sono azionisti cinesi, la Roma passa da uno straniero all’altro. Insomma, si muovono quelli che hanno grandi capitali”.
Del Genoa Spinelli resta tifoso: “Il Grifone si salverà, perché ha una rosa e una forza economica superiore a quella di molte altre società. Tutte e due le genovesi si salveranno ma devono stare attente fino alla fine, in A le partite si decidono spesso per episodi e quindi anche i campionati. Nicola lo conosco bene, è stato un mio giocatore, sostituì Petrescu che pure lui sarebbe diventato allenatore. Ma ha bisogno di qualche rinforzo”.