cronaca

Secondo il comitato l'ordinanza sulle mascherine andava fatta prima delle elezioni
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“I cittadini qui in centro storico cominciano ad avere paura di uscire di casa e questo è inaccettabile, se non ce ne occupiamo la situazione ci scoppierà in mano”. La denuncia arriva da Kim Pasini del direttivo comitato via del Campo, quella via cantata da Fabrizio De Andrè, diventata simbolo del centro storico e delle sue contraddizioni. 13mila residenti e circa 20mila abitanti non censiti. Tra loro gli emarginati, gli esclusi protagonisti delle strofe del cantautore genovese ma non solo.


Dal lockdown la situazione è peggiorata con un aumento di spaccio e risse, il problema – raccontano - non è solo il Covid-19.
“Speriamo che con questa ordinanza le cose migliorino – racconta Pasini - però auspichiamo maggiori controlli su tutta la piastra: per la nettezza urbana, per le mascherine ma anche per tutte quelle attività delinquenziali che sappiamo esistono”.


Sull’ordinanza che prevede mascherine h24 nel centro storico i residenti non hanno dubbi: andava fatta prima e non aspettare il post voto.
“Dieci giorni fa hanno chiuso la sala di preghiera per il cluster – ricorda Pasini - cinque giorni fa è stata chiusa la moschea e nonostante questo la tornata elettorale c'è stata e l’ obbligo di mascherina è stato imposto due giorni fa quindi probabilmente, al di là della polemica e della strumentalizzazione perché a noi non interessa, andava fatta prima”.


Trovare un metodo di integrazione è -  secondo il comitato - l’unica possibilità per il futuro: “Vogliamo vivere qui e viverci bene, vogliamo che tutti siano integrati e siano un bene per tutta la città ma questo deve essere fatto in maniera strutturale – conclude – non vogliamo essere ghettizzati vogliamo che questo cuore di Genova possa continuare a battere”.