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Il report presentato agli Stati generali della Liguria
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“Una fotografia sullo stato del Paese e della Liguria”. Con queste parole Enzo Risso si è presentato agli Stati generali della Liguria che si sono svolti ai Magazzini del Cotone a Genova. Il direttore scientifico di Swg, azienda nota per la qualità dei suoi sondaggi, ha mostrato un report dal titolo ‘Gli italiani in cerca di una rotta’ con un capitolo dedicato espressamente alla Liguria, una regione con “luci e ombre”, ha specificato il direttore.

“Rispetto al quadro nazionale,
la Liguria dimostra un maggiore quadro di stabilità. Il 66 per cento ritiene che la condizione sociale in Liguria sia rimasta la stessa contro il 44 per cento della media nazionale. Per il 28 per cento dei liguri la situazione è peggiorata mentre il dato nazionale si attesta intorno al 48 per cento. Situazione che potremmo dire perfino migliorata anche se i genovesi non lo ammetteranno mai per indole”, ha sottolineato risso nel corso della presentazione”, ha sottolineato Risso

Una particolare attenzione il report lo ha dedicato al mood, all’umore, che c’è oggi nella società. “Chi pensava che i liguri ‘prendano a testate il muro’, si sbaglia”. Facendo una somma delle risposte, “a differenza del Paese in Liguria le sensazioni principali sono speranza, un po’ di delusione e attesa. Quindi le tre cose principali che vengono fuori dal report sono due cose positive e una negativa. Non abbiamo forte rabbia e abbiamo un po’ di tristezza. Quest’ultimo dato viene fuori anche dall’età in crescendo della popolazione, stiamo diventando un popolo sempre più anziano e quindi un po’ di tristezza ci sta anche tra le risposte”, ha proseguito il direttore scientifico Swg.

Le ‘grandi paure’ che ci sono in Liguria
sono essenzialmente quattro, in base al report: i figli che non riescono ad avere uno standard di vita decente, figli e nipoti costretti a emigrare, difficoltà nel costruirsi una famiglia, lavorare troppo con meno diritti rispetto alle generazioni precedenti. “Le richieste e le attese per il mondo giovanile sono un sostegno all’imprenditoria e all’università. Cioè, chiedono di investire sui giovani che vogliono fare impresa e investite sull’università per dare nuove e maggiori competenze ai giovani” perché nel futuro la sfida riguarda soprattutto dei profili sempre più ad alta e altissima competenza. Una indicazione confermata dal fatto che “dal 2011 al 2016 l’Italia è il Paese in cui si sono persi di più posti di lavoro a basso valore aggiunto”.

A Genova prevale l’ottimismo
. Un dato di per sé rivoluzionario che tende ad allontanare luoghi comuni e vecchi adagi. “Alla domanda ‘secondo lei dopo il crollo di Ponte Morandi, Genova ce la farà?’, il 74 per cento di coloro che hanno risposto guarda al futuro con serenità. Una risposta che mi fa dire ‘Viva Genova’, a me che sono un genovese costretto a ‘emigrare’ per fare il lavoro per cui ho studiato”, ha concluso Risso col suo report.