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32% a 25% nel totale degli elettori, cresce l’astensione
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Una forbice divide Sergio Cofferati e Raffaella Paita sul risultato delle prossime primarie del Pd. Un divario a vantaggio dell’europarlamentare sull’assessore regionale alla Protezione civile sottolineato dal sondaggio realizzato da Digis per Liguria Civica, pubblicato sul sito dell’associazione presieduta dal senatore del Gruppo Misto Maurizio Rossi e anticipato dal Secolo XIX. Al centro dell’attenzione, le prossime elezioni Primarie in casa Pd che per molti rappresentano anche una sorta di ‘primarie per il governatore’. Con un centrodestra allo sfascio soprattutto in Liguria, solo il Movimento 5 Stelle potrebbe di fatto rompere le uova nel paniere in casa Pd. Sempre a patto che non sia lo stesso centrosinistra a muoversi in maniera autolesionistica. I numeri del sondaggio commissionato da Liguria Civica sono chiari. Realizzato con un campione di mille casi nel periodo 13/14 novembre, su compone essenzialmente di quattro domande.

Alla prima domanda, “Andrà a votare alle primarie del centrosinistra”, il campione di Digis ha risposto con un plebiscito per il ‘No’ (98%). Calcoli alla mano, le primarie del centrosinistra porterebbero appena 25mila elettori ai seggi. Per Liguria Civica  proprio in questo dato si nasconderebbe il rischio del “voto ‘organizzato e clientelare’, che non necessariamente corrisponde al bene per il territorio”.

Per la seconda domanda, “Quante probabilità ha il vincitore della primarie del centrosinistra di essere il prossimo presidente della Regione”, il paragone con il sondaggio realizzato nello scorso settembre evidenzia come la gestione del primo evento alluvionale abbia spostato l’asse di interesse lontano dal Pd in media del 5%. Infatti, per il 32% ci sono ‘molte probabilità’ (era il 37%), mentre per il 33% le probabilità sono ‘buone’ (era 41%) e per il 28% scarse (era il 16% a settembre). Segno che la scelta del candidato conterà molto nel centrosinistra per arrivare a confermare la poltrona al vertice di via Fieschi.

Per spiegare la forchetta, la distanza in termini numerici tra Cofferati e Paita, basta leggere il risultato della terza domanda. Sul nome ‘prossimo presidente della Regione Liguria’ il campione Digis non avrebbe dubbi: Cofferati 32% (era 41%) e Paita 25% con un crollo dal 37% rispetto al sondaggio di settembre. Raddoppia invece il popolo del ‘Non so’: oggi 43%, ieri 22%. La domanda conclusiva sulle intenzioni di voto pone il Pd al 37,9% (era 39,3), M5S 26,4% (27,1), Forza Italia 12,1% (12,8) e Lega Nord 7,6% (5,2). Cresce il dato dell’astensione potenziale che se a settembre era del 52,1%, in base al sondaggio di Liguria Civica oggi è al 54,6%.

Cofferati o Paita, in attesa di un eventuale terzo incomodo con il potenziale per vincere. Una forbice tra i due che, in base ai dati forniti da Digis e Liguria Civica, non può che aumentare in favore del primo per due motivi: l’assessore Paita ha lanciato la sua candidatura da parecchio tempo e di fatto è impegnata in una campagna elettorale senza sosta. L’ex sindacalista e sindaco di Bologna invece la promozione politica non ha neanche iniziato a farla. Inoltre, i dati sottolineano che gli interpellati hanno bocciato la gestione della prima fase dell’alluvione a Genova dell’assessore regionale alla Protezione civile con una perdita di consensi ampia.

L’ultimo sondaggio è stato realizzato poche ore prima della seconda alluvione che ha colpito buona parte della Liguria. Facile intuire che tra i due chi ha più possibilità di perdere voti è proprio l’assessore Paita. Inoltre, l’outing di Federico Berruti e Francesca Balzani per la candidatura di Sergio Cofferati rilancia l’immagine di una squadra più equilibrata e che rappresenterebbe un’autentica rottura col passato. Il sondaggio inoltre non tiene conto della rottura definitiva dei rapporti tra il tandem Burlando-Paita e il premier Renzi che, cosa da non sottovalutare, è anche il segretario del Partito Democratico. Spaccatura evidenziata dal settimanale L’Espresso nell’articolo “In apnea anche Burlando”.