cronaca

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Il sottosegretario di Stato per le Infrastrutture Armando Siri, è indagato dalla procura di Roma con l'accusa di corruzione.

Siri, genovese, 47 anni è stato eletto in Senato tra le file della Lega nelle elezioni del 4 marzo dello scorso anno. Il sottosegretario avrebbe intrattenuto frequenti rapporti, tutti da chiarire, con un faccendiere impegnato nel settore dell’energia, Paolo Arata, docente universitario anche lui genovese ed ex deputato nazionale di Forza Italia su cui indagano da tempo i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo e gli investigatori della Dia.

Proprio i pubblici ministeri siciliani hanno trasmesso ai colleghi di Roma il filone dell’inchiesta riguardante le frequentazioni romane di Arata, ritenuto dagli inquirenti alla ricerca di sostegni politici per la galassia delle sue attività. A documentarlo, ci sarebbero intercettazioni e pedinamenti, che aprirebbero uno scenario inquietante di infiltrazioni nei palazzi delle istituzioni.

Armando Siri è il consigliere economico del ministro dell'Interno Matteo Salvini e padre ideologo della Flat Tax.
 Nel 2015 patteggiò una condanna per bancarotta. Negli anni scorsi, anche Arata era stato convocato da Salvini, con altri professori per la stesura del programma di governo della Lega. Questa mattina, i procuratori aggiunti di Palermo e Roma, Paolo Guido e Paolo Ielo, hanno disposto una serie di perquisizioni. L'obiettivo è acquisire atti e documenti riguardanti appalti e autorizzazioni in materia di impianti energetici, che solo in Sicilia rappresentano un giro d’affari che vale 10 miliardi di euro. A condurre l'inchiesta, il pm romano Mario Palazzi e il collega di Palermo Gianluca De Leo.

In provincia di Trapani, il faccendiere era in affari con un condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, Vito Nicastri, il "re" dell'eolico ritenuto vicino all'entourage del superlatitante Matteo Messina Denaro, oggi è stato arrestato dalla Dia, per violazione degli arresti domiciliari. Non poteva incontrare nessuno, ma avrebbe continuato a curare i suoi affari, frequentando il faccendiere e alcuni prestanome. Così è emersa l'intera vicenda. Un’indagine che prosegue da sei mesi nel massimo riserbo, per la presenza di Siri, che è sottosegretario dal 13 giugno dell’anno scorso.
 
LE REAZIONI DELLA POLITICA:
 
Luigi Di Maio: "Se i fatti sono questi Siri si deve dimettere dal governo. C'è una questione morale e se c'è un sottosegretario coinvolto in un'indagine così grave non è più una questione tecnico-giuridica ma morale e politica". 

Matteo Salvini: "Lo conosco, lo stimo e non ho dubbio alcuno peraltro stiamo parlando di qualcosa che non è finito nemmeno nel Def".

Danilo Toninelli a tempo record ha deciso di revocare le deleghe dalle mani di Siri: "Alla luce delle indagini il ministero ha disposto il ritiro delle deleghe al sottosegretario Siri, in attesa che la vicenda giudiziaria assuma contorni di maggiore chiarezza. Secondo il ministro una inchiesta per corruzione impone infatti in queste ore massima attenzione e cautela" ha fatto sapere il ministro attraverso una nota del Mit

Giovanni Toti: "Mi ha colpito la concezione del diritto penale del signor Luigi Di Maio che ha auspicato che il sottosegretario Armando Siri sappia provare la sua innocenza. Vorrei ricordare che per la Costituzione della Repubblica sarà un procuratore e un tribunale a dover eventualmente dimostrare con tre gradi di giudizio la sua colpevolezza. Ha una visione surreale sull'inversione dell'onere della prova. Anche sulla morale Di Maio ha una visione particolare e ad personam visto che si applicano costantemente due pesi e due misure: alla Raggi non è stato chiesto di dimettersi, nonostante sul Comune di Roma si sia abbattuta ogni accusa e ogni sospetto. Un avviso di garanzia è a tutela dell'indagato, non è un preavviso di condanna. Io sono garantista per l'amico Siri esattamente come lo sono per chiunque altro, da quando sono nato e da quando ho cognizione di causa. Mi auguro semmai che i magistrati facciano in fretta, che si arrivi a una definizione di questa vicenda con grande chiarezza e mi auguro ovviamente che tutto quello di cui viene accusato non sia vero".