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In attesa che venga pubblicato il Dl Rilancio
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Mentre il Governo Conte è alla prese con i problemi di copertura delle spese previste nel Decreto Rilancio, dall’Europa arrivano due buone notizie: la decisione di Macron e della Merkel di dare vita a un fondo da 500 miliardi di euro per erogare finanziamenti ai Paesi più colpiti dal coronavirus, e l’intervista del presidente della Bce Christine Lagarde che afferma: “Il Patto di stabilità va rivisto prima che torni in vigore”.

Le difficoltà del Governo Conte. Dopo 4 giorni dalla sua approvazione (16 maggio 2020) il Decreto Rilancio ancora non è apparso sulla Gazzetta Ufficiale, non risulta sia stato trasmesso al Quirinale, risulta impantanato per i rilievi fatti dalla Ragioneria generale dello Stato che sostiene - a ragione - che le coperture finanziarie proposte alle spese previste non sono adeguate.
Sembra ci sia una trattativa in corso che potrebbe sfociare in un riduzione delle spese previste o in un aumento delle entrate credibili. Non è da escludere un nuovo passaggio in Consiglio dei Ministri.

Il Piano Macron-Merkel. E’ una proposta molto importante fatta da due leader autorevoli in grado di trascinare sulle loro posizioni gli altri Paesi della Ue. Con questa proposta viene superato un tabù che i tedeschi avevano sempre difeso. Ovvero la disponibilità a mettere in comune un debito europeo. Si comincia con 500 miliardi di euro che saranno presi in prestito dalla Commissione Europea sui mercati a condizioni sicuramente piu’ favorevoli di quelle che avrebbero strappato i singoli Paesi messi in ginocchio dal corona virus. Le risorse così raccolte non si trasformeranno in finanziamenti da restituire ma in contributi a fondo perduto accordati a quei Paesi non in proporzione alle loro ricchezze ma in proporzione ai bisogni reali creati dalla pandemia.

E questo denaro non sarà raccolto da contributi nazionali - come avvenuto d fino ad ora per il bilancio della Ue - ma da un prestito collettivo garantito in solido da tutti i membri dell’Unione. Per questi motivi è possibile affermare che il nostro Paese potrà beneficiare di questa proposta che, si spera, venga approvata dalla Commissione Europea in programma il prossimo 27 maggio. Il punto debole di questa proposta innovativa è: se la Commissione dovrà rimborsare i denari raccolti sul mercato con fondi del proprio bilancio dovrà metter in conto una diminuzione delle sue risorse e quindi sacrificare altri settori di intervento oppure richiede agli Stati Membri un supplemento di contributi.

L’intervista del Presidente della Bce Christine Lagarde
"La proposta franco-tedesca è ambiziosa, mirata e benvenuta";
"Francesi e tedeschi mostrano spirito di solidarietà e di responsabilità";
"Le nostre previsioni di caduta del Pil in Europa si attestano sul 15% per il secondo trimestre….";
"In tempo di pace non si è mai verificato una caduta di queste dimensioni…";
"Dobbiamo farvi fronte con determinazione per aiutare le nostre economie a rialzarsi al piu’ presto..";
"Tutti i Paesi del mondo stanno assistendo a un aumento del loro livello del debito…";
"Per valutare la sostenibilità non bisogna concentrarsi sul livello del debito rispetto al Pil, bisogna prendere in considerazione il livello di crescita e i tassi di interesse in vigore";
"Questi due fattori sono determinanti";
"Anche per questi motivi ritengo che questa crisi sia l’occasione per rivedere e modernizzate il Patto di stabilità e di crescita oggi saggiamente sospeso";
"Credo che i termini del Patto di stabilità e di crescita che hanno creato tanti problemi a diversi Paesi debbano essere rivisti e semplificati prima che si decida di reintrodurlo quando saremo usciti da questa terribile crisi".

Più chiara di così non poteva esprimersi Lagarde. Dall’Europa non potevano arrivare segnali più incoraggianti. Assieme al Mes senza condizionalità per investire nella sanita pubblica del nostro Paese, potremmo avere il 'Sure' meccanismo antidisoccupazione e i prestiti Bei per le imprese. C’è da augurarsi che si stemperi il sentimento antieuropeo presente ancora nella espressione di taluni partiti che sostengono il governo e di altri che sono all’opposizione.

Luigi Grillo - già senatore della Dc, di Forza Italia e dopo del Popolo della Libertà