Fumata nera dall’incontro tra le Regioni e il Governo per parlare della ripartenza delle scuole. Mascherina sì o mascherina no, distanziamento sul trasporto pubblico locale e modalità di rientro tra ingressi scaglionati e norme sanitarie. Non si è trovato nessun accordo sui nodi che restano da sciogliere, mentre la prima campanella dell’anno 2020-2021 è sempre più vicina. E dal primo di settembre gli istituti riapriranno le porte ad alcuni studenti, dopo cinque mesi di stop, per i corsi di recupero.
Da venerdì 28 agosto inizierà la distribuzione dei banchi monoposto per le scuole italiane, mentre in questi giorni è iniziata quella di mascherine e gel: queste sono le uniche risposte che sono arrivate dal commissario straordinario Domenico Arcuri. La ministra Azzolina, invece, ha ribadito che con il decreto di agosto si avranno 70 mila unità di organico in più per l'emergenza fra docenti e personale Ata. Proprio ieri avrebbe dovuto incontrare gli assessori regionali alla formazione, ma non ha presenziato a seguito della presa in mano da parte del premier Conte del coordinamento per il rientro sicuro a scuola.
Il distanziamento sociale e il conseguente limite di capienza dei mezzi pubblici, che lascerebbe a piedi metà degli alunni, è il tema più scottante per cui le regioni, guidate dal presidente della Conferenza Stato Regioni Stefano Bonaccini, hanno chiesto una mediazione o è rischio caos."Ad oggi non ci sono soluzioni sostenibili né per il trasporto pubblico locale, né per quello Scolastico", ha detto al termine dell'incontro. "Abbiamo sollecitato l’esecutivo ad una comune assunzione di responsabilità per una decisione condivisa che consenta – rispettando il più possibile condizioni di sicurezza – la completa funzionalità dei mezzi pubblici. Abbiamo comunque riscontrato attenzione da parte del Governo e mi auguro che già nelle prossime ore possa delinearsi un percorso condiviso". Dello stesso avviso anche il governatore Giovanni Toti: "Bisogna banalmente fare i conti con i mezzi che abbiamo a disposizione e, per garantire che tutti possano arrivare a destinazione nei tempi previsti, sul posto di lavoro o a lezione. Pensare di non far occupare, per esempio, tutti posti a sedere su un autobus è completamente lontano dalla realtà".
Ma poi manca anche un allineamento comune sull’uso delle mascherine in classe o sulla misurazione della febbre a casa. C'è chi si è già sfilato annunciando termoscanner agli ingressi degli istituti, come il governatore della Campania, mentre tra gli esperti c'è divisione sull'utilità o meno delle mascherine. Per questo il governo ha rimandato ancora di qualche giorno la decisione definitiva, dato che l’obbiettivo è di trovare un’intesa comune per garantire una ripartenza uguale per tutti. Intanto domani, govedì 27 agosto, si riunirà la Conferenza delle Regioni per valutare il documento dell’Istituto Superiore di sanità con le indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia, "su cui spero si possa registrare la convergenza di tutte le Regioni”, ha commentato Bonaccini.
cronaca
Scuola, scontro Governo-Regioni: fumata nera su trasporti e mascherine
Nulla di fatto dall'interlocutorio, il Governo rimanda la decisione definitiva
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