cronaca

Tra quattro giorni al via le lezioni in aula
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"Laddove non sarà possibile rispettare le condizioni di sicurezza previste dalla legge i dirigenti scolastici procederanno alla riduzione del servizio. Priorità alla salute". Santo Deldio, presidente associazioni presidi Liguria non usa mezzi termini. L'avvio della scuola è ormai dietro l'angolo. Le polemiche tra mascherina sì, mascherina no, banchi monoposto arrivati, in arrivo o in ritardo non accennano a fermarsi. Diversi comuni liguri hanno già scelto di posticipare il rientro in aula degli studenti a dopo le elezioni regionali e il referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari. Il piano mobilità è stato definito con treni, bus cittadini, corriere extraurbane e servizio scuolabus (LEGGI QUI).

Ma le polemiche sulla ripartenza in presenza degli studenti in aula della scuola non mancano. Prima erano state le regioni al voto, compreso la Liguria, a chiedere una data diversa per le elezioni. Poi anche i presidi hanno provato a far valere la loro voce, ma da Roma nessuna considerazione. L'avvio della scuola sembra essere una questione anche politica.

Deldio spiega: "Tempo addietro avevamo manifestato l'impossibilità della ripartenza in relazione ai molteplici adempimenti che si rendono necessari, avevamo sostenuto la necessità di ripartire il 24 settembre, dopo le elezioni, considerato che numerosi plessi sono sede di votazione, invece il ministro Azzolina e il premier Conte hanno fatto della riapertura delle scuole il 14 settembre una questione di principi, un obiettivo irrinunciabile. Ma quando si fissano degli obiettivi occorre correlarli alla tempistica e ai mezzi a disposizione". La stoccata c'è ed è condivisa sia a livello liguri che da molte altre regioni italiane.

Ma la strada è tracciata e tra quattro giorni il via alla scuola sembra cosa fatta. Ma all'orizzonte la possibilità di ridurre il servizio per rispettare le norme sanitarie è qualcosa di molto vicino come spiegato dal presidente dell'associazione presidi della Liguria.  In poche parole vorrebbe dire se i presidi lunedì noteranno che non ci sono le condizioni potrebbero sospendere le elezioni, ridurre orari e prendere altre misure idonee a far rispettare le indicazioni arrivate dal comitato tecnico scientifico per l'avvio della scuola.

Tra le problematiche anche quello legato ai plessi scolastici e alle mascherine: "La Liguria ha patrimonio di edilizia scolastica vetusto. La messa a norma per rispettare le normative anti contagio è stata ed è un lavoro molto complesso. Poi c'è il problema delle mascherine. E' stato comunicato dal governo che le mascherine saranno consegnate agli alunni direttamente dalle scuole, il problema è che le scuole al momento non hanno ricevuto nulla, ci sono ancora alcuni giorni, vedremo se arriveranno" conclude Deldio.

LA POSIZIONE DEI PEDIATRI - A spingere per la riapertura il 14 settembre anche il mondo dei pediatri. I bambini di fatto non entrano in classe dalla fine di febbraio. Oltre sei mesi. "Come pediatri vogliamo che aprano le scuole e che aprano in sicurezza - spiega Alberto Ferrando, presidente società italiana pediatri extraospedalieri -. Volete è potere, oltre al mugugno bisogna agire e predisporre tutto. In questi giorni i sindacati hanno incontri quotidiani in Regione per fare il punto sulle misure. Per la questione misura febbre si sta cercando di fare dei tamponi rapidi in base alle indicazioni contenute nel decreto della presidenza del Consiglio dei ministri. Tamponi che vanno refertati entro le 24 ore, per esempio se fatti alle 16 devono arrivare i risultati entro la mattina successiva. Personalmente vorrei che si investisse anche sui test salivari. Questo perché per un bambino il tampone è una misura un po' fastidiosa e lo può tollerare poco" spiega Ferrando.

La paura di molti genitori sembra essere quella dei contagi in classe. "Non mi spaventano i bambini che non si contagiano in comunità ma a casa e poi portano il virus in comunità come dimostrato da alcuni studi. Sono i grandi che devono essere responsabili. E' importante rispettare le misure di sicurezza: mascherine messe nel modo corretto, lavaggio frequente delle mani e rispetto delle norme di distanziamento" conclude Ferrando. 

DALLA REGIONE OK A PROPOSTA TEST SALIVARI - Dal presidente di Regione Liguria Giovanni Toti arriva un'apertura proprio all'ipotesi dei test salivari con screeneing sistemici nelle scuole. "Se ci daranno gli strumenti per utilizzarli, li utilizzeremo, non c'è alcun dubbio, sia per il tampone salivare per cui ci siamo già espressi favorevolmente, sia per il tampone rapido che usiamo già abbondantemente nei pronto soccorsi per gli screening di sicurezza". Sul problema della diversità di alcuni tamponi e dei loro esiti il governatore ligure precisa: "Un tampone che ha un minor gradiente di credibilità, che dà una risposta molto rapida, ma che viene smentito da un tampone successivo che ne dà una diversa, produce un'oscillazione non solo clinica, ma anche emotiva in famiglie che sono già esposte. Bisogna essere molto prudenti nelle procedure, ma lo saremo" conclude Toti.

LA SITUAZIONE A GENOVA - "Sono convinto che anche per quelle scuole, come per la Novaro nel quartiere di Borgoratti, dove si prospetta una riapertura con un paio di giorni di ritardo riusciremo a farcela entro lunedì, è una questione di rispetto nei confronti degli studenti che non devono perdere altri giorni". Lo ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci, entrando a palazzo Tursi, ottimista sull'avvio di tutte le scuole cittadine. "Abbiamo effettuato lavori edilizi e di riqualificazione per moltissimi istituti in modo da metterli in condizioni di lavorare - dice - ora vediamo cosa succederà nei primi giorni dopo il rientro in classe, se ci saranno delle situazioni da sistemare avremo il weekend successivo e i giorni di stop per le elezioni per ottimizzare ulteriormente il sistema e arrivare alla settimana dopo al limite della perfezione".

RINVIO DELLA CAMPANELLA IN LIGURIA -  Il Comune di Alassio (Savona) ha deciso di posticipare l'avvio dell'anno scolastico. A breve il vicesindaco reggente Angelo Galtieri firmera' l'ordinanza che rinvia al 24 settembre l'apertura delle scuole di ogni ordine e grado. E' il secondo Comune in provincia di Savona a prendere questa decisione dopo Albenga. I due comuni del Savonese vanno cosi' a aggiungersi ai Comuni di Soldano, Vallecrosia, Bordighera, Ospedaletti, San Biagio della Cima (Imperia) e Bogliasco (Genova).