cronaca

L'obiettivo è riuscire ad avviare i cantieri entro la prossima primavera
1 minuto e 47 secondi di lettura
Sono arrivate cinque offerte a Invitalia per la realizzazione dello scolmatore del torrente Bisagno di Genova. La scadenza per partecipare alla gara europea era ieri pomeriggio alle 18, mentre le buste verranno aperte oggi pomeriggio per verificarne la correttezza formale. L'obiettivo della Regione Liguria è riuscire ad avviare i cantieri entro la prossima primavera e concludere i lavori tra la primavera e l'estate del 2024. Si tratta di un appalto unico da 204,4 milioni, per una galleria lunga 6,6 chilometri, con 9,8 metri di diametro e una portata di 450 metri cubi di acqua al secondo. Partirà dagli impianti sportivi della Sciorba, in Val Bisagno, e sfocerà a fianco allo scolmatore del Fereggiano, in corso Italia.


Il cantiere sarà completamente sotterraneo e tra i criteri per l'assegnazione dell'appalto verrà dato particolare valore alla qualità dello scavo, alla riduzione dell'impatto per la città, ai tempi di realizzazione dell'opera e al recupero dei materiali da scavo. Assieme ai lavori della nuova copertura dello stesso Bisagno, che si completeranno a fine 2020, verrà assicurato il deflusso complessivo di 1.300 metri cubi d'acqua al secondo che, secondo i modelli statistici, sono in grado di rispondere alla piena duecentennale del torrente.

La progettazione esecutiva dell'opera è stata affidata, nell'agosto 2017, al raggruppamento temporaneo di impresa capitanato da Rocksoil, dell'ex ministro Pietro Lunardi, per poco meno di 3,8 milioni, compresa l'opzione per la direzione lavori. Nelle prossime ore verrà nominata la commissione tecnica incaricata di valutare le offerte, di cui farà parte anche un componente scelto dalla Regione Liguria. "Al netto del Ponte Morandi si tratta dell'opera più importante per la messa in sicurezza di Genova. E di una delle più importanti, per importo e dimensione, a livello nazionale ed europeo sulla messa in sicurezza idrogeologica", commenta all'agenzia Dire l'assessore alla Difesa del suolo della Regione Liguria, Giacomo Giampedrone. Si tratta dell'ultimo tassello del pacchetto di interventi strutturali previsti per raggiungere un adeguato livello di mitigazione del rischio idraulico nelle aree limitrofe al torrente, nel corso degli anni duramente colpite da diversi eventi alluvionali che hanno causato la perdita di numerose vite umane, oltre a centinaia di milioni di euro di danni.