economia

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L'8 maggio niente pranzo per meta' degli studenti di Genova. Quel giorno, i fornelli delle mense scolastiche amministrate da Ladisa Ristorazione, che gestisce il 50% dei lotti nel Comune di Genova (Levante, Media/Bassa Valbisagno e Ponente), rischiano di rimanere spenti in segno di protesta.

A dichiarare lo stato d'agitazione in modo unitario sono i sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil di Genova, che in un comunicato spiegano i motivi dello sciopero. "Straordinari non pagati nonostante le continue segnalazioni delle organizzazioni sindacali o addirittura forfetizzati- iniziano le sigle-, livelli non riconosciuti a lavoratori e lavoratrici che da tempo svolgono mansioni superiori a quelle di inquadramento e personale assente o in malattia non sostituito, cosi' che i carichi di lavoro vengono distribuiti tra il personale in forza, sfinendo fisicamente e psicologicamente le maestranze".

Non solo, l'8 maggio si protesta anche per "attrezzature mancanti o inefficienti nei centri cottura Adamoli e Da Passano" che "rendono insostenibile la mole di lavoro fra il personale comunque insufficiente". Lo sciopero, con presidio per il quale devono essere ancora decisi ora e luogo, sara' un modo "per dire basta ad un'impresa che crea margine di profitto sulla pelle dei lavoratori e per informare il Comune di Genova rispetto a quanto sta accadendo, confidando nella prosecuzione di quel percorso di monitoraggio e di confronto proprio con la
committenza che, quando necessario, ha facolta' di sanzionare le imprese inadempienti".