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Sullo sciopero dei calciatori, fissato dall'Aic per l'11 e 12 dicembre, si è espresso anche il difensore del Milan Massimo Oddo, portavoce della protesta dei calciatori di serie A nei giorni scorsi: "Non posso più parlare come rappresentante dell'Aic, ho deciso di non esserlo più non avendo capito alcune cose e posso parlare solo a titolo personale - ha detto Oddo in un'intervista su Tuttomercatoweb -. Ci sono dei punti fermi, nel contratto, che non si riescono a superare fra società e calciatori. A mio avviso servono idee nuove, altrimenti non si va da nessuna parte. Io sposo l'idea dello sciopero, ma non vuol dire che sia d'accordo perché credo che lo sciopero di una giornata non servirà a nessuno, tutti rimarranno ancorati alle proprie idee"

 

Oddo poi prosegue così: "Io avevo avanzato una proposta che riguardava una rescissione contrattuale che mi sembrava fosse stata appoggiata dai giocatori, ma l'Assocalciatori non si è fatta portavoce della mia idea. Noi giocatori, se non facciamo più parte di un progetto, non possiamo stare lì a dispetto dei santi, con le società che dicono che è difficile poter allenare tanti giocatori. Quindi, a mio avviso, sarebbe giusto pagare gli stipendi fino a quando uno non si trova un'altra squadra, come a un allenatore".