ambiente

A causa dei ritardi della politica
1 minuto e 26 secondi di lettura
Nei prossimi giorni la discarica di Scarpino verrà temporaneamente chiusa e i rifiuti genovesi saranno costretti a viaggiare per essere smaltiti. Nell’attesa della riapertura, infatti, la spazzatura genovese verrà destinata, con tutta probabilità, in Piemonte, con un notevole aggravio per le casse pubbliche.

Delle ragioni legate a questa chiusura temporanea ha parlato ai microfoni di Primocanale Luca Zane di Amiu. “Dobbiamo assolvere alla prescrizione per cui è necessario separare la parte secca da quella umida del rifiuto prima dell’accesso in discarica. Stiamo approntando per i prossimi mesi due impianti – uno nella zona di Staglieno e uno nella zona di Campi – destinati proprio a questa separazione”.

“Nell’attesa, la discarica sarà temporaneamente chiusa", prosegue Zane. "È quindi necessario trovare insieme alle istituzioni un’alternativa, che si sta delineando all’esterno della nostra regione, per ospitare in questi mesi i rifiuti. Allo stesso tempo, si sta accelerando il processo legato alla raccolta differenziata per sottrarre rifiuti alla discarica”.

La vicenda s’inserisce all’interno della più ampia questione legata allo smaltimento dei rifiuti in Liguria. Qualche settimana fa, è saltata la deroga che avrebbe consentito alle discariche liguri di andare avanti ancora un po’.Il Ministero dell’Ambiente si è opposto alla decisione del presidente Burlando e dell’assessore Paita di permettere alle discariche di proseguire senza adottare gli interventi previsti dalla legge.

Una situazione precaria, di cui Scarpino è un simbolo. E intano il Piemonte prepara il conto (salato) da presentare agli amministratori liguri. Solo per quanto di competenza Amiu, infatti, il costo dello smaltimento crescerà di circa 2 milioni di euro al mese.