curiosità

Alla vigilia dell'apertura tra Santa Margherita e Portofino
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Il tema era già stato affrontato qualche sera fa all'interno degli studi di Viaggio in Liguria quando il cucinosofo Sergio Rossi aveva sfoggiato una maglietta con la scritta: "Monesi saluta Portofino". Un chiaro riferimento alla vicenda della località dell'entroterra imperiese in ginocchio da quasi tre anni per una grave frana. "Entro sei mesi l'apertura per evitare la perdita di una nuova stagione sciistica" era stata la replica dell'assessore regionale alla protezione civile, Giacomo Giampedrone. 

 
 
Adesso, un simile riferimento, con altri toni arriva da Ceranesi. Lì, decine di negozi sono in ginocchio per la chiusura di una strada in sponda destra al torrente Verde causata da un movimento del versante e da conseguenti lavori di allargamento. Tempi di riapertura? Non precisati, ma superiori ai due anni. "Una prospettiva che rende inevitabile molte chiusure. La mia attività, difficilmente, arriverà all'estate" dice il barista di fronte al municipio. Lo spettro è quello di un nuovo paese fantasma. 
 
C'è la delusione per un'amministrazione comunale definita silente, a Santa Marta. Nell'unico paese d'alta Valpolcevera che non andrà al voto a fine maggio c'è frustrazione e rassegnazione. Le iniziative folcloristiche e non solo si sono moltiplicate: tra le ultime, la creazione di una panchina nera in segno di una frazione che sta morendo. 
 
 
Adesso, la richiesta che profuma di originale provocazione alla vigilia della riapertura del collegamento viario tra Santa Margherita e Portofino. I ceranesotti si rivolgono direttamente a Pier Silvio Berlusconi riprendendo una proposta del Movimento Cinque Stelle del paese valligiano: "Uno straordinario risultato, quello del Tigullio. Ma noi stiamo vivendo una dramma ancora peggiore. Speriamo che i riflettori di chi ha potenzialità economiche e mediatiche importanti, come il celebre portofinese d'adozione, possa ricordarsi dei cugini più poveri portando qui magari un concerto simile a quello che si vivrà in piazzetta". 
 
 
In fondo, Ceranesi, resta pur sempre il borgo ai piedi della Madonna della Guardia. Già, la soluzione risulta sempre più legata soltanto a un miracolo.