cronaca

La fuorviante classifica dei 'Lea'
2 minuti e 19 secondi di lettura
Con grande simpatia per l’Abruzzo e il Molise e ammirazione per la loro qualità ospedaliera, non penso che il livello della qualità della sanita ligure sia inferiore a quello di queste due regioni, che nell’ennesima, fuorviante classifica sui Lea, livelli di assistenza, misuratori assoluti di qualità, ci hanno superato rigettandoci a guidare la modesta squadriglia della sanita appena appena sufficiente.

No.Mi rifiuto di accettare questa classifica anche se sappiamo bene, benissimo che la sanita ligure non versa in buone condizioni di salute, a meta’ di un guado politico-amministrativo che, per ora, non ne fa ne’ carne ne’ pesce, a metà tra propugnare la sanita pubblica amata dalle sinistre a volte troppo e quella privata, ancora temuta e guardata con sospetto.
Certo la nostra sanita vacilla, i costi sono spaventosi, migliaia di liguri delusi o diffidenti preferiscono varcare l’Appennino per farsi curare nei super centri specialistici di Milano.

La sanità ligure pubblica è fortunatamente ricca di eccellenze, assistenza e ricerca grazie al solo volontariato di medici d infermieri, e lo testimoniano il valore riconosciuto delle nostre ricerche e di alcuni settori di assistenza.

Lamentarsi è più che normale quando si sta male, ma cerchiamo ogni tanto di ragionare sul servizio pubblico che la,sanita ligure offre, tra molte difficolta. E consideriamo anche alcuni alti livelli di sanita privata convenzionata, per esempio in cardiochirurgia, che continuano ad attirare pazienti nel nostro territorio.

Facile farci scivolare in basso nelle classifiche quando la colpa è dei parti cesarei (troppi da decenni!) o delle vaccinazioni in calo perchè qualche vecchietto non ha ancora capito che deve farsi vaccinare anche contro lo pmeumococco.

Una classifica fatta cosi non mi dice proprio niente. Come quelle sulle spiagge piu belle d’Italia basate su quanti scalini ci sono per raggiungere uno stabilimento balneare piuttosto che sulla reale bellezza del luogo, sulla pulizia e sulla cortesia dei gestori.

Mi fiderò di una classifica in cui il livello dei Lea sara motivato dalla qualità del servizio , cioe da quanta e quale sanità viene corrisposta, dalle liste di attesa, dalla accoglienza degli ospedali e dai risultati dei reparti e dei vari centri. Numeri alla mano!

Questo non vuol dire che la sanità ligure non debba stare in campana. Scivolare in basso e’ un brutto segnale e meriterebbe una maggiore attenzione da parte della Regione che, mi pare, abbia messo il futuro della sanita nell’armadio in attesa di chissa’ quale miracolo.

Sarebbe ora che il presidente Toti dedicasse una intera giornata di consiglio regionale o anche due agli Stati generali della sanita per parlare di ospedali, caso Genova, liste di attesa, ticket, fughe e qualità della nostra Università.