Politica

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Caro Direttore,
in Liguria la gestione del servizio sanitario nazionale, almeno per quanto riguarda i ricoveri per acuti, è completamente ad appannaggio del sistema pubblico. Alcuni dati da “Ospedali e Salute 2008”(report curato con cadenza annuale da AIOP - Associazione Italiana Ospedalitaà Privata): in Italia 54,1% delle strutture sono pubbliche e 45,9% private.

In Liguria 81,8% pubbliche e 18,2% private. Se si esamina poi la situazione dei posti letto i dati sono ancora più significativi: 98,2% pubblici e 1,8% privati, a fronte di una media nazionale che rispettivamente è pari a 78,1% contro il 21,9. Dunque Liguria ultima regione d’Italia, se si eccettua la Valle d’Aosta (che ha un solo ospedale, pubblico).

Tra l’altro i cittadini sarebbero favorevoli al sistema misto. Un sondaggio eseguito nel 2008 ha evidenziato che 80% degli intervistati è favorevole alla possibilità di scegliere se farsi curare in ospedale pubblico o in casa di cura privata accreditata. Sempre dallo stesso sondaggio si evince che le liste di attesa sono generate nell’88,4% delle strutture pubbliche e solo nel 18,1% dalle private; il 90% degli intervistati, infine, è favorevole al ricorso al privato accreditato per il superamento della lista di attesa: questo probabilmente è motivo della mobilità passiva della regione Liguria e del numero considerevole di professionisti liguri usciti dal Servizio Sanitario Nazionale e che operano nel privato accreditato nelle regioni limitrofe (in particolare Piemonte e Lombardia).

La soluzione al problema è molto semplice: provvedere all’apertura dell’accreditamento al privato, ovviamente graduale, limitata, sicuramente di qualità. Da anni sosteniamo che il compito principale delle Asl non è quello di fornire direttamente servizi al cittadino, ma di controllare che le prestazioni erogate siano eseguite con criteri di efficacia ed efficienza. Nel momento in cui, invece, lo stesso organismo è erogatore e pagatore della prestazione, non è vincolato da limiti di budget (perché intanto il deficit viene sempre e comunque ripianato), è inevitabile che il livello della prestazione decada a discapito dell’efficienza (costo della prestazione e liste di attesa).

Negli ultimi dieci anni abbiamo investito tempo e curato iniziative (come AIOP Liguria e Confindustria Genova) per illustrare (guarda caso ai due attuali candidati Governatori e ai loro staff) la nostra ricetta: siamo stati sempre cortesemente ascoltati ma poi, chi parlandoci di "gettoni", chi "chiudendo le frontiere". Non hanno risolto i problemi. Ci proviamo ancora una volta. Chissà che non sia quella buona (per i cittadini) !

*Responsabile Sanità Confindustria Genova