salute e medicina

I sindacati chiedono garanzie per 3 mila lavoratori
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Questa mattina FP CGIL-CISL FP- UIL FPL hanno partecipato insieme alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto sanitario al presidio sotto la prefettura di Genova per protestare contro la mancata firma definitiva del rinnovo del contratto della Sanità Privata e della mancata apertura del confronto per il rinnovo del CCNL delle RSA Aris e Aiop.


“In Liguria sono coinvolte oltre tremila persone. Le associazioni Datoriali Aris e Aiop, dopo aver sottoscritto la pre intesa con i sindacati il 10 giugno, si sono vergognosamente rifiutati di apporre la firma definitiva . Le motivazioni addotte, sono le stesse che vengono reiterate da 14 anni di mancato rinnovo per il ccnl Sanità privata e da ben 8 anni per il CCNL RSA. Le associazioni datoriali lamentano scarsi finanziamenti da parte della committenza pubblica, e tariffe inadeguate per le loro prestazioni”, spiegano le segreterie di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, che aggiungono: “Continuano nelle loro reiterate lagnanze, nonostante il formale impegno del Ministro On. Speranza, che ha garantito in sede di confronto , risorse aggiuntive alle Regioni al fine di dare copertura al 50% dei costi dell’intervenuto aumento del costo del lavoro".


"A fronte di questi impegni Istituzionale le associazioni datoriali ARIS e AIOP hanno continuato nella loro politica dilatoria, rifiutandosi di sottoscrivere il ccnl e di aprire il confronto per il rinnovo del Ccnl Rsa, negando di fatto a una platea di oltre 100 mila lavoratori in tutta Italia, -diverse migliaia nella nostra Regione- il sacrosanto diritto ad un rinnovo contrattuale disatteso da 14 e 8 anni. In un periodo contrassegnato da una gravissima emergenza sanitaria derivante dalla pandemia di covid 19, i lavoratori e le lavoratrici del comparto della sanità privata e delle Rsa , definiti Eroi dai media e spesso anche dai loro datori di lavoro, sono già stati derubricati dalle aziende a mero costo, non sostenibile in termini di bilanci societari, anche da parte di grandi gruppi quotati in Borsa” concludono nella nota.