cronaca

Supera Umbria, Abruzzo e Marche collocandosi a ridosso delle migliori
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La Liguria recupera posizioni nell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza, monitorati dai ministeri dell'Economia e della Salute. Nella classifica di quest'anno relativa al 2018, La Liguria si colloca al sesto posto con 211 punti (ne aveva 195), superando Umbria, Abruzzo e Marche con le quali concorreva nel 2017 nella fascia centrale di punteggio, collocandosi a ridosso delle migliori.

Il miglioramento conferma il trend positivo degli ultimi anni. Tra gli aspetti per migliorare ancora le performance del sistema sanitario ligure è necessario abbassare il numero di parti cesarei e implementare la vaccinazione antinfluenzale. "Si tratta di un grande risultato che evidenzia come il lavoro svolto in questi anni sta dando frutti garantendo da un lato la riduzione progressiva del disavanzo e dall'altro una sanità di qualita' ai nostri cittadini, senza ridurre ma anzi migliorando i servizi erogati", afferma il presidente della Regione Giovanni Toti.

"Questi risultati si consolideranno anche nella valutazione sul 2019. Dobbiamo ricordare che dal 2020 entreranno in vigore i nuovi parametri di valutazione, parametri che saranno maggiormente corrispondenti alla fotografia della realta' ligure, prendendo in esame ad esempio l'indice di vecchiaia e le risposte territoriali erogate. Sono certa che avremo un grande riconoscimento", aggiunge l'assessore alla Sanità, Sonia Viale.

Le valutazioni, espresse con un giudizio di 'adempienza' o 'inadempienza',
avvengono al termine di un percorso che analizza i dati sanitari regionali. Attraverso la valutazione di 33 indicatori, si analizza la capacità delle regioni di garantire ai cittadini l'erogazione di un'assistenza di elevato livello. Il punteggio finale di sintesi consente di determinare il livello raggiunto da ogni Regione in termini di performance del proprio Sistema sanitario. Inoltre solo una valutazione positiva, espressa in termini di adempienza, consente l'accesso alla 'quota premiale' pari a circa il 3% del fondo sanitario, corrispondente a circa 80 milioni per la Liguria.