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L'allenatore: "Lo step finale non so se riusciamo a farlo senza consolidarci con i giocatori più bravi"
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Una Sampdoria quasi perfetta, una delle migliori prestazioni in trasferta dell’intera gestione Giampaolo. Sassuolo sottotono, forse, ma soprattutto annichilito dal pressing e dall’organizzazione dei blucerchiati, che a Reggio Emilia hanno sfoderato una convinzione nei propri mezzi come non si vedeva da tempo.


Non a caso, al termine della partita, Marco Giampaolo ha sottolineato un aspetto fondamentale: il salto di qualità si può fare, ma a patto di non doveri ricominciare ogni anno daccapo. Tradotto significa: non vendetemi sempre tutti i migliori, altrimenti la squadra non acquisirà mai la continuità necessaria per raggiungere qualche risultato ambizioso, tipo un piazzamento europeo.


E qui entra in ballo il futuro, visto che l’allenatore della Samp è appetito da club di prima fascia, Inter e Roma in particolare, dove dovrebbe tornare anche Walter Sabatini. La Sampdoria è in mezzo al guado, tra possibili scossoni societari all’insegna della discontinuità col passato e la prosecuzione della gestione Ferrero, già orientata però ad un’ondata di cessioni eccellenti.


Resta il fatto che il segnale lanciato dalla squadra di Giampaolo con il Sassuolo è stato forte. Un predominio totale dall’inizio alla fine, con cinque giocatori diversi andati in gol al termine di azioni corali molto ben confezionate. E poi lui, Fabio Quagliarella, capace di realizzare assist per i compagni e di segnare in prima persona, staccando il biglietto per il titolo di capocannoniere del campionato, oltre che di centravanti titolare della Nazionale di Mancini. L’accoglienza che i bambini di Sassuolo gli hanno riservato è stata commovente e degna di un campione autentico. Adesso la sosta, poi il Milan e per la Sampdoria un ciclo di ferro interessante, che i blucerchiati potranno affrontare forti del pokerissimo calato a Reggio Emilia con eccezionale naturalezza.