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Il tecnico sgombra il campo dall'ipotesi di un'interruzione anticipata del rapporto con la società blucerchiata
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 Claudio Ranieri archivia la terza sconfitta consecutiva, per fortuna ininfluente. Una volta ottenuta la salvezza a Parma, la Sampdoria ha spento il motore procedendo in folle, contro squadre tutte più motivate.

Sampdoria poco motivata? “Non sono d'accordo – obietta Ranieri - che fossimo molli, il Milan è una supersquadra che sta giocando bene, ha un momento d'oro, ha avuto cinque giorni per preparare la partita, noi siamo arrivati a Genova da Torino lunedì alle quattro di mattina, è mercoledì, io non pensavo che i ragazzi riuscissero a raschiare il barile come hanno fatto, abbiamo avuto anche la palla dell'uno a uno, poi certo quando le energie sono venute meno la qualità ha fatto la differenza. Tanto di cappello a loro, però permettetemi di ringraziare i miei ragazzi perché hanno dato veramente fondo a ogni piccola stilla di energia”.

Ha influito il calendario? “Non è questione di calendario, è che noi abbiamo giocato ogni volta di domenica, mercoledì, domenica, mercoledì, a qualcuno magari è venuto un giorno in più, ma adesso quando arrivi alla dodicesima partita consecutiva, ci vogliono le bombole di ossigeno per correre dietro a questi qua. Tanto di cappello ai miei ragazzi”.

A sorpresa, è arrivato il gol del giovane Askildsen, il primo 2000 della storia blucerchiata a segnare in A. “È un ragazzo che abbiamo preso, fa bene, sarà il nostro futuro ed è un ragazzo sul quale contiamo. Il suo ruolo è di mezzala a tutto campo, sta imparando la tattica italiana, quando deve avanzare e quando deve coprire, piano piano, non chiediamogli la luna”.

Il futuro? “Ho un contratto anche per quest'altr'anno”.

Programmazione? “Ci è rimasta la partita con il Brescia, speriamo di fare una buona partita. Dobbiamo analizzare bene tutti i dati, c'è stata una prima parte, c'è stata una seconda parte. Noi ci siamo salvati ma devo ripetere che è stato un campionato molto strano: il Covid, senza tifosi, per cui bisogna analizzare bene il tutto”.

Il mancato pari di Colley? “Cosa ho pensato? Povero ragazzo, ha avuto l'occasione per pareggiare e non ci è riuscito”.

Il rigore tirato da Maroni e non da Gabbiadini? “Hanno parlato tra di loro, il rigorista era Gabbiadini, ha voluto far calciare al ragazzo, peccato perché così ha intaccato la sua fiducia, ma io credo in lui e vedremo quel che potrà fare”.

Falcone? “L'ho messo apposta perché volevo vederlo bombardato dall'artiglieria del Milan, si è comportato bene”.

Dopo la salvezza staccata la spina? “Non credo sia andata così, non è facile fare 12 partite giocando ogni tre giorni, il Milan aveva cinque giorni di recupero e noi no”.