sport

Il direttore di gara che sospese la partita per cori razzisti contro Koulibaly rievoca la serata di Marassi
1 minuto e 54 secondi di lettura
Due anni dopo, il famigerato Sampdoria-Napoli del 13 maggio 2018, sospeso temporaneamente per cori razzisti con il tentativo di Ferrero di placare la Sud (nella foto), diventa un libro. Lo ha scritto Claudio Gavillucci, l’arbitro di quella partita, dismesso dai ranghi CAN dopo un lungo contenzioso e oggi tornato ad arbitrare in Inghilterra, dove si è trasferito.


Ne “L’uomo nero – Le verità di un arbitro scomodo”, scritto insieme con Manuela D’Alessandro e Antonietta Ferrante, disponibile nella sezione calcio di Amazon, si legge a proposito di quella partita: "Sì, caro Lorenzo Insigne, faccio sul serio: sospendo Sampdoria-Napoli. Con un fischio spengo lo spettacolo, impongo il buio qui e sugli schermi delle televisioni. Ma non ti posso spiegare di quel mostro che ho dentro mentre porto il fischietto alla bocca al 30′ del secondo tempo indicando il centro del campo. Non ti posso confessare che ho una paura fottuta per quello che la mia decisione potrebbe provocare, ora, dentro lo stadio, e poi per la mia carriera. Nessuno può vederla esplodere questa cascata di vertigini sul prato zuppo di pioggia".

"Sampdoria-Napoli ' - ricorda Gavillucci - è il posticipo serale dei sogni quasi perduti. Quelli dei blucerchiati, attaccati a un’esile speranza di andare in Europa League, e quelli degli azzurri che, dopo un campionato a ritmo battente, a una giornata dalla fine devono sperare in un miracolo di combinazioni di risultati per strappare lo scudetto alla Juventus. È anche sullo studio dell’emotività di squadre e pubblico che l’arbitro e i suoi collaboratori fanno un briefing prima di ogni incontro. Ricordo a me stesso e al team che i tifosi del Napoli sono gemellati con i genoani e che l’odio radicato nella rivalità cittadini, tra sostenitori del Genoa e della Samp, potrebbe aizzare gli spalti. C’è il rischio elevato di cori razzisti contro i partenopei, in particolare all’indirizzo di Kalidou Koulibaly, il fortissimo senegalese difensore central del Napoli. Sarà che è più nero degli altri, sarà che è più bravo, ma i beceri lo mettono sempre nel mirino. Anche a questo deve pensare un aribtro, non solo ai rigori e ai cartellini".