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I nomi che circolano non scaldano Ranieri, che ha chiesto rinforzi di sostanza ed esperienza
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Mercato di fantasia, odissea di mercato, mercato condizionato dal nodo del paracadute e delle fidejussioini. Nel giorno di apertura della sessione invernale, cosiddetta di riparazione – e destinata a concludersi il 31 di gennaio – la Sampdoria, secondo le diverse testate, è ferma al palo.


Anzi, perde i pezzi, poiché è notizia di oggi che Alex Ferrari sarà operato al ginocchio, dunque la stagione del difensore è ufficialmente conclusa con largo anticipo. Non solo, Rigoni viene dato sulla via del ritorno allo Zenit San Pietroburgo, Murillo è appetito dal Galatasaray, il Torino e il Bologna insistono per Ramirez, il futuro di Maroni è in bilico, al pari di quelli di Caprari, Augello e Leris. Prima le partenze, poi eventuali acquisti insomma. Già, ma quali?


I nomi che circolano non sono certo di primo piano. Mentre il Milan, prossimo avversario dei blucerchiati, celebra in pompa magna il ritorno di Ibrahimovic, la Sampdoria tenta di strappare, si fa per dire, Kjaer o Ibanez all’Atalanta, Petagna alla Spal, Borini allo stesso Milan. Per non parlare dei cavalli di ritorno, l’acciaccato Tonelli e lo svincolato Silvestre. Mercato nero, senza prospettive. Come quello della scorsa estate, da un tanto al chilo ma non animato da una strategia vera e propria.


La società blucerchiata, strangolata nella camera di compensazione della Lega calcio da una situazione finanziaria non idilliaca, al pari di quella personale del suo presidente, ha le mani abbastanza legate. Claudio Ranieri, prima ha fatto una battuta, dicendo che servirebbero sette o otto rinforzi, poi ha ribadito la sua posizione nel vertice con i dirigenti: occorre gente di sostanza ed esperienza, non nomi qualunque, come quelli che stanno girando in queste ore. Non rimane che attendere gli sviluppi.


La Sampdoria oggi è virtualmente salva, ma la strada per restare in serie A è ancora lunga e passa anche attraverso il mercato.