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Cambiano gli allenatori e i moduli, passano gli anni ma loro guidano sempre l'attacco
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Il tempo scorre, gli allenatori cambiano, i sistemi di gioco anche. Ma nella Sampdoria la coppia Fabio Quagliarella-Manolo Gabbiadini resiste. Sia all’usura che alle mode.



Il capitano, 39 anni il prossimo 31 gennaio, vanta 221 presenze complessive in maglia blucerchiata, suddivise in due esperienze, con la bellezza di 99 reti all’attivo. Un simbolo, di efficacia e professionalità. Un modello per i giovani, determinato a fare bene anche nella stagione che sta per cominciare, fresco dell’ultimo rinnovo di contratto.


Per lui potrebbe profilarsi un campionato all’insegna della gestione attenta delle energie e degli impegni, alla Altafini si diceva in passato. Con D’Aversa si sono parlati chiaramente: il nuovo allenatore lo stima e lo apprezza, ma potrebbe volerne dosare le forze. Resta il fatto che Quagliarella, anche in questa prima parte di ritiro, sta mettendo sul campo tutto il suo formidabile impegno.



Analogo discorso per Manolo Gabbiadini, reduce da una stagione travagliata, specie nella prima parte, a causa dell’infortunio, con annesso intervento chirurgico, che lo aveva colpito. Sono 113 le sue presenze con la maglia della Sampdoria, condite da 33 reti, spesso decisive, come nei derby con il Genoa.



L’attaccante compirà 30 anni a novembre, è nel pieno della maturità e desidera dare un contributo importante alla Samp, casacca che ormai si sente cucita addosso.



Quagliarella e Gabbiadini guidano la pattuglia delle punte a disposizione di D’Aversa. Le altre, attualmente, sono Bonazzoli, Caprari, Torregrossa e Lagumina, ma lo scenario è destinato a cambiare nel corso del mercato. Il reparto, tra l’altro, è orfano di Keita e là davanti urge un rinforzo.


Nonostante gli inossidabili ed affidabili Fabio e Manolo, premiata ditta del gol.