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Il presidente ha sporto denuncia per il blitz degli ultrà al ristorante della Foce
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Dopo il blitz degli ultrà nel ristorante dove stava pranzando, Massimo Ferrero è passato al contrattacco sporgendo denuncia in Questura. Il presidente, molto scosso per l’accaduto, avrebbe comunque confermato che non ci sono stati contatti fisici ma soltanto violenza verbale. Un’escalation comunque preoccupante, dopo la dura contestazione dei tifosi blucerchiati davanti agli hotel di Carignano e corso Europa.


Una situazione figlia di un rapporto, quello di Ferrero con l’ala più calda della tifoseria sampdoriana, mai sbocciato e, anzi, via via compromesso dal succedersi degli eventi. La prospettiva del passaggio di proprietà della Sampdoria ad un gruppo facoltoso guidato da un idolo come Gianluca Vialli ha fatto il resto, specie di fronte all’ostinata resistenza di Ferrero, a cui viene rinfacciato dagli ultrà di avere ricevuto la Sampdoria in dote e di pretendere adesso troppo per liberarsene, dopo averla anche maltrattata, insultandone ripetutamente la storia e dovendo pure fare i conti con l’accusa di averne distratto i fondi per fini personali.


Ecco perché, se la richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Roma dovesse essere accolta dal Gip il 20 di settembre prossimo, la contestazione verso Ferrero potrebbe ulteriormente inasprirsi.


Peraltro, il presidente della Sampdoria è abituato a girare con la scorta personale dal suo primo giorno a Genova, quando la precauzione era semmai riconducibile alle sue precedenti disavventure imprenditoriali e al fallimento della compagnia aerea Livingston. La storia purtroppo si ripete e ora Ferrero è anche nel mirino dei tifosi. Il presidente si è ritirato a Firenze, in attesa degli scenari futuri. Ma a pagare lo scotto di questa situazione insostenibile è anche e soprattutto l’incolpevole Sampdoria.