cronaca

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Sarà una demolizione "controllata" quella del moncone ovest del Ponte Morandi, con i periti della procura che valuteranno quali reperti custodire e quali invece smaltire. La decisione è arrivata ieri dopo l'udienza dell'incidente probatorio davanti al giudice per le indagini preliminari, a cui hanno partecipato i periti della procura e i consulenti dei 21 indagati e delle persone offese.
Adesso è attesa per l’annuncio di chi ricostruirà il ponte a partire dal 31 marzo, secondo le migliori aspettative. Sembra favorita la cordata Salini Impregilo-Fincantieri-Italferr. Ma il nome ufficiale dovrebbe arrivare oggi dopo le 16, come annunciato dal sindaco e commissario per la ricostruzione Marco Bucci, che sta portando a termine in queste ore il decreto.

Potrebbe rallentare le tempistiche l’abbattimento dei monconi della parte est, dove incombono le pile 10 e 11, rimaste in piedi da questa estate. Il piano della struttura commissariale prevede una demolizione con due tecniche: da un lato lo smontaggio dell'impalcato, dall' altro l'uso dell'esplosivo per gli stralli (i tiranti). Ma proprio quest'ultima tecnica ha visto l'opposizione dei consulenti di Autostrade.

Slitta così il deposito della super perizia dei tre esperti nominati dal giudice per le indagini preliminari Angela Nutini. Il documento doveva essere presentato il 5 dicembre ma i docenti universitari hanno chiesto una proroga. La prossima udienza è stata fissata per l'8 febbraio, data in cui forse verrà stabilito quando arriverà la perizia. Ma questo ha fatto arrabbiare molti familiari delle vittime.