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Il presidente della Samp alle prese con la crisi della sua azienda principale
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Come anticipato da Primocanale (CLICCA QUI), Eleven Finance srl - società immobiliare e cinematografica della famiglia di Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria - lo scorso 15 gennaio ha depositato ricorso per l'ammissione alla procedura di concordato preventivo per scongiurare l'ipotesi di fallimento della società stessa. L'allegato è stato accettato dal sistema informatico della sezione fallimentare del Tribunale di Roma il giorno successivo, 16 gennaio.

Primocanale pubblica i documenti ufficiali che certificano questo atto, su cui adesso dovranno pronunciarsi i giudici. La società Eleven Finance ha chiesto il massimo previsto, pari a 180 giorni per depositare il piano economico-finanziario. La prassi prevede che il tribunale possa concedere da 30 a 90 giorni rinnovabili per egual periodo. 

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Al 31 dicembre del 2018, come dimostrano gli ulteriori dati ufficiali che pubblichiamo, il debito di Eleven Finance srl ammontava a 121 milioni 505mila 561 euro. Finora si era parlato di 55 milioni, ma quella risulta essere "soltanto" la perdita di esercizio. L'esposizione nei confronti dei creditori (in particolare banche e fisco) è appunto di 121 milioni di euro. Da qui la necessità per il gruppo Ferrero di richiedere un concordato che si dovrà vedere a quale percentuale verrà proposto e se questo verrà ritenuto convincente per il Commissario, che verrà indicato dal tribunale, e succesivamente accettato dai creditori.  


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Ecco perché se alcuni mesi fa Ferrero ha potuto respingere un'offerta di acquisto della Sampdoria da parte del gruppo Vialli, perché da lui giudicata troppo bassa, adesso il presidente della società blucerchiata si trova nella condizione di dover riconsiderare eventuali proposte, sebbene nel frattempo il valore della Samp sia ulteriormente sceso per effetto della mancata valorizzazione della "rosa" sul campo e della necessità ulteriore di investimenti per scongiurare l'ipotesi di una retrocessione in serie B.

L'alternativa di Ferrero è rappresentata dalla vendita dei cinema, ma sinora le trattativa non hanno dato riscontri positivi. C'era stato un abboccamento con il gruppo Lucisano, che non era andato in porto. Il patrimonio immobiliare della sale cinematografiche di Ferrero è di per sé importante, ma la crisi del settore e il mercato stagnante non hanno aiutato a trovare una soluzione. E per un'eventuale cambio di destinazione d'uso, i tempi sono lunghi.


Ecco perché la liquidità necessaria per affrontare la crisi di Eleven Finance potrebbe derivare dalla cessione della Sampdoria, altro patrimonio importante del gruppo Ferrero. Sulla scena potrebbero riproporsi gli stessi investitori americani portati da Vialli, ma anche soggetti nuovi, di cui uno italiano. Le mosse, però, non toccano a loro. Se prima Ferrero si riteneva in una posizione di forza, ora il quadro è cambiato, anche e soprattutto alla luce della mancata disponibilità della famiglia Garrone a sottoscrivere nuove fidejussioni per la Sampdoria. Non a caso lo scorso giugno, negli studi di Gradinata Sud, l'ex presidente Garrone aveva suggerito a Ferrero "prendi i soldi e scappa". Tra l'altro, è lo stesso calcio italiano in generale ad andare verso una progressiva contrazione delle risorse derivanti dai proventi televisivi.

Ma la Sampdoria che cosa rischia in concreto?
Attualmente nulla, lo spettro del fallimento grava su Eleven Finace srl, non sulla società blucerchiata, i cui conti erano e restano sostanzialmente buoni. Per quanto nel bilancio 2018 di Sampdoria spa si leggesse di rapporti stretti tra le attività immobiliari a Bogliasco ed Eleven Finance. Peraltro Ferrero ha di recente patteggiato con la Figc una mini inibizione per lavori mai effettuati al "Mugnaini" da parte della sua azienda Vici e a febbraio saprà se sarà rinviato a giudizio o meno dalla Procura di Roma per l'accusa di avere distratto fondi dalla Sampdoria nell'ambito dell'operazione Obiang.

Al di là dei risultati sul campo - pur fondamentali - il destino della Sampdoria si disputa fuori. E nel giro di pochi mesi, probabilmente addirittura poche settimane. Ferrero non ha interesse a lasciar finire la società blucerchiata nelle grinfie del Tribunale e questo gioca a favore di una soluzione positiva di una vicenda che tiene con il fiato sospeso i tifosi.