cultura

Dopo aver ricevuto la "Biosafety Trust Certification"
1 minuto e 14 secondi di lettura
 Duecento i fortunati che hanno potuto assistere al primo concerto sinfonico del Teatro Carlo Felice, dopo il lungo periodo di stop imposto dal lockdown. Le procedure per accedere allo spettacolo sono chiare: controllo della temperatura, modulo da firmare con le proprie generalità, mascherine e posti distanziati.

Ma il teatro genovese può anche contare sulla certificazione rilasciata nei giorni scorsi da Rina, la "Biosafety Trust Certification" che garantisce il pieno rispetto delle procedure anti contagio sia per il pubblico sia per tutti coloro che operano dietro le quinte.

Distanziamento rispettato anche sul palco con gli strumentisti ognuno a un leggio, violini e viole in piedi, tutti muniti di mascherine all'ingresso, appoggiate poi accanto alle parti musicali al momento dell'esecuzione. L’orchestra d'archi, sotto la guida del primo violino Elisabetta Garetti, ha eseguito le serenate in mi minore di Elgar e in do maggiore di Cajkovskij.

Un programma non facile anche perché la Serenata del grande compositore russo è particolarmente conosciuta e amata dai musicofili. E qualche insidia certamente la nasconde, soprattutto se la lettura prescinde dalla figura del direttore. L'esito alla fine è stato piacevole con calorosi applausi da parte del pubblico in sala.

“Ci auguriamo che presto siano mille le persone che potremo ospitare tra palcoscenico e galleria, aspettiamo l’ordinanza di Regione Liguria che consenta la presenza di un pubblico più nutrito, sempre in ottemperanza delle norme di distanziamento”, ha commentato il sovrintendente Claudio Orazi.