cronaca

La situazione ogni mattina è la fotocopia della precedente, con disagi continui
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Non c'è davvero pace per i liguri: anche oggi il risveglio è in coda sulla A26 i canonici 4 km tra Ovada e Masone per lavori, km destinati a perdurare tra i 3 e 4 km di lunghezza per tutta la giornata. Non basta di certo l'esenzione del pedaggio a compensare i disagi patiti quotidianamente dai cittadini.

Ma anche a Levante come sempre code su code: in A12 in direzione della Spezia c'è coda tra Recco e Rapallo per lavori, dato che all'altezza del casello di Rapallo c'è una sola corsia percorribile e gli automobilisti si immettono in automatico. In direzione Genova, invece, coda di 1 km tra Recco e Genova Nervi per lavori, a cui poi segue 1 km tra Bivio A12/A7 Milano-Genova e Genova est per lavori, anche se dalle nostre telecamere sul posto la situazione appare ancora più critica. Sulla carreggiata opposta, 5 km tra Genova Nervi e Genova est per lavori. Infine in A7 coda di 1 km tra Genova Bolzaneto e Bivio A7/A12 Genova-Livorno per lavori.

45 minuti per percorrere una manciata di chilometri
, la nostra troupe è rimasta bloccata sul viadotto Bisagno prima di riuscire a raggiungere almeno il casello di Genova est, l'ennesimo viaggio interminabile che ogni giorno automobilisti e camionisti sono costretti ad affrontare. 
 

Come sempre i cantieri sono all'ordine del giorno, oltre ai numerosi restringimenti, scambi di carreggiata e chiusure tra cui quella della galleria Rivarolo III. Per questo fino alle ore 22 del 2 maggio, chiuso al traffico il bivio A7/A12 Genova-Livorno provenendo da Milano verso Livorno per lavori. Entrata consigliata verso Livorno: Genova Ovest. Uscita consigliata provenendo da Milano: Genova Ovest. Questo significa che chi proviene da nord, da Milano, per imboccare la A12 deve uscire al casello di Genova Ovest, "fare il giro" e rientrare in autostrada sempre da Genova Ovest in direzione del bivio con la A12.

La battaglia editoriale di Primocanale continua e dà voce ai disagi quotidiani che tutti i giorni siamo costretti a subire, proprio per evitare che i liguri si abituino ad una situazione drammatica che va avanti da mesi e che si prevede durerà ancora per i prossimi cinque anni, almeno.