cronaca

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Svolta nell'inchiesta bis sui falsi report su cinque viadotti autostradali, nata dalle indagini sul crollo del ponte Morandi. Tra gli indagati ci sono Michele Donferri Mitelli, responsabile nazionale delle manutenzioni di Autostrade (da poco trasferito ad altro incarico) e Antonio Galata, amministratore delegato di Spea (la società controllata del gruppo Atlantia che si occupa delle manutenzioni).


Tra i cinque viadotti sotto osservazione, tre sono in Liguria. Si tratta del Pecetti nel comune di Mele, il Sei Luci a Genova e il Gargassa a Rossiglione. Oltre a questi anche il Paolillo sulla Napoli-Canosa in Puglia e il Moro vicino a Pescara. Già in precedenza dodici tecnici di Autostrade e di Spea erano indagati per falso. Ora nuova pagina della vicenda.


Secondo i militari del primo gruppo della Guardia di Finanza di Genova, il gruppo avrebbe 'edulcorato' le relazioni sullo stato dei viadotti controllati. Per l'accusa, in certi casi, i report erano quasi routinari e quindi non corrispondenti al vero stato dei viadotti. La circostanza era emersa nel corso degli interrogatori dei testimoni durante le indagini sul crollo di ponte Morandi. In particolare i tecnici di Spea avevano raccontato agli inquirenti che i report "talvolta erano stati cambiati dopo le riunioni con il supervisore Maurizio Ceneri (ingegnere di Spea, indagato nella inchiesta principale sul crollo del Morandi e in questa seconda indagine) mentre in altri casi era stato Ceneri stesso a modificarli senza consultarsi con gli altri".