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Si accendono le polemiche in vista del voto in Liguria
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Ogni giorno che passa verso il voto si alza il livello di scontro tra centrodestra e l'alleanza M5s-Pd che si sta delineando. Lo sguardo è puntato dritto alle elezioni Regionali della prossima primavera quando anche in Liguria si tornerà al voto per eleggere il governatore.

"Pd e renziani probabilmente si alleeranno con il Movimento 5 stelle che, negli ultimi anni, ha fermato tutte le opere che avremmo voluto. L'unità del centrosinistra per cercare di scalzare il Toti di turno ha un prezzo politico molto elevato per chi pensa a un'Italia in cui le opere vanno fatte". Toti raffigura già lo scenario futuro della campagna elettorale ormai prossima a partire, se non già partita. Il Conte bis a tinte giallorosse, o giallorosa, dà già i suoi frutti. Le prove d'intesa tra Pentastellati, Pd e Italia Viva hanno vita, è il caso di dirlo, non solo tra i palazzi del potere di Roma ma anche in Umbria dove l'accordo sul candidato unico c'è già. In Liguria le due espressioni dei partiti dialogano (LEGGI QUI).

Toti però può contare sulla forza di un centrodestra che sembra volersi presentare coeso e unito all'appuntamento del voto ligure. Ma il governatore fresco di fuoriuscita da Forza Italia e pronto alla corsa delle elezioni e prepara le mosse interne al suo neonato partito e annuncia che prestò la prima convention nazionale di Cambiamo! avrà una data ma intanto traccia la strada da seguire: "In questa Repubblica, diciamo 'Terza', noi abbiamo una struttura di partito che è ancora quella del 1994, questo è lo sforzo che devono fare entrambe le coalizioni se vogliono tornare a parlare al Paese, lo sta facendo il centrosinistra, lo deve fare anche il centrodestra - spiega Toti -. In democrazia non esiste la monarchia, i partiti o evolvono verso strutture collettive o finiscono con chi li ha fondati. Mi auguro che il moderatismo italiano possa ancora trovare una sua strada. E' quello che sto cercando di proporre chiedendo di cambiare".

Il governatore torna anche sull'addio a Forza Italia
e spiega qual è stato l'elemento di rottura con il Cav: "L'errore fondamentale di Forza Italia non è quello che Silvio Berlusconi non ha saputo scegliere un erede ma che Berlusconi non ha trovato un meccanismo per cui lo stesso partito scegliesse chi sarà la guida dopo di lui, con strumenti di coinvolgimento di tutti".


TOTI SULLA MANOVRA DEL GOVERNO - E' un Giovanni Toti che non lesina polemiche nei confronti del governo Conte Bis che da poche ore ha messo a punto la manovra finanziaria del Paese:  "Mi sembra una manovra che rincorre un po' la realtà più che cercare di inciderla - attacca il leader di Cambiamo! -. Ci sono errori di metodo e di merito. Ad esempio, i super ammortamenti per la riqualificazione delle facciate delle case mal si conciliano con l'aumento della cedolare secca sugli affitti: si incide sullo stesso mercato da un lato per incentivarlo, dall'altro per reprimerlo".


Poi il centro del dibattito passa a un altro punto cardine della manovra e anche in questo caso Toti spiega la sua visione: "In un Paese economicamente inchiodato, diminuire la possibilità di utilizzare il contante per gli acquisti non sarà un toccasana, visto che storicamente si sono sempre usati molto. Insomma, c'è tutta una serie di cose che non mi sembra sia orientata a costruire un Paese del futuro ma solo a metterci una pezza".

Critiche anche sulla massiccia previsione di recupero dell'evasione fiscale. "Non credo che convinceremo gli italiani a pagare le tasse con il tintinnare delle manette - prosegue Toti- avremmo dovuto fare in modo che i soldi recuperati dall'evasione andassero su capitoli per la riduzione del cuneo fiscale e non a coprire altre spese. Bisogna far capire che se tutti pagano le tasse, si paga di meno. Se, invece, li usiamo per pagare i puffi del passato, qualcuno si chiede perche' deve farsi carico degli sperperi di altri".

BAGNASCO (FI) ATTACCA TOTI - Le parole di Toti su Forza Italia non hanno certo lasciato indifferenti i rappresentanti  del partito di Berlusconi. Immediate sono partite le repliche. Il primo a puntare il dito sul governatore della Liguria è stato Roberto Bagnasco, deputato ligure di Forza Italia: "Il dibattito all'interno del nostro partito c'è sempre stato ma, sarebbe di buon gusto che, chi è uscito da Forza Italia, non entri nelle dinamiche interne che non gli appartengono più, avendo scelto deliberatamente di allontanarsi".
Con Bagnasco che invita Toti ad abbassare i toni proprio per non creare tensione all'interno del centrodestra in vista del voto delle Regionali del 2020: "Lo dico nell'interesse di tutti, al fine di non peggiorare la qualità dei rapporti e soprattutto per poter lavorare insieme, in vista del prossimo appuntamento elettorale ligure, che ci deve vedere uniti, nel riconfermare il governo della Regione al centrodestra. Dico a Toti, pertanto, di non alimentare sterili polemiche perche', questo atteggiamento rischia solo di fare il gioco dei nostri avversari".