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All'indomani delle regionali vinte in Umbria da Donatella Tesei
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Il risultato schiacciante di Lega e Fratelli d'Italia in Umbria, a dispetto di Forza Italia rimasta al 5,5%, "vuol dire che in un centrodestra che scoppia di salute, c'è chi scoppia di salute più di altri. Se il centrodestra sta bene, c'è un focolaio di infiammazione in quel centrodestra che va curato". Lo sostiene il presidente della Liguria e leader di Cambiamo!, Giovanni Toti, all'indomani delle regionali vinte da Donatella Tesei.

Per Toti è sintomatico "il fatto che la Lega oggi navighi sopra il 35%, che la Meloni con grande merito e tenacia abbia portato il suo partito a doppia cifra e che i moderati, i riformisti e i liberali, quelli che sulla carta dovrebbe essere l'area più vasta in questo Paese e invece arretrano ancora, perdendo punti rispetto alle vecchie regionali, rispetto alle Europee, rispetto alle politiche, credo sia sintomatico del fatto che se il centrodestra sta bene, c'è un focolaio di infiammazione in quel centrodestra che va curato".

Situazione che ha portato Toti a uscire da Forza Italia
per fondare Cambiamo!, movimento "che stiamo lanciando e che lanceremo definitivamente il 23 e 24 novembre da Genova in ottica nazionale, ma anche molto in ottica locale perché la nostra esperienza deriva profondamente dall'esperienza costruita in questa regione, sia di coalizione che di ricette politiche, sia di selezione della classe dirigente", ha concluso il governatore ligure.

Il consigliere regionale del Lazio, Pasquale Ciacciarelli, di Cambiamo! ha commentato in una nota l'esito del voto nella Regione Umbria spiegando che "le elezioni regionali umbre hanno segnato l'ennesima bocciatura all'indirizzo di Partito democratico e Movimento 5 stelle, e, quindi, del governo nazionale. Il centrodestra stravince, con Lega e Fratelli d'Italia che crescono, e una voce sempre più flebile dei moderati". Ciacciarelli conclude: "Per questo nella coalizione si rende sempre più indispensabile la presenza di Cambiamo! con Toti, per raccogliere il consenso dei tanti elettori d'impronta moderata e liberale che non si riconoscono più in una politica vecchia, stantia e ambigua, come quella di Forza Italia".