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Percorso ispirato alla tradizione, con 11 prove speciali per le 'moderne' e 8 per le storiche
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La prima prova del Campionato Italiano Rally Terra conta su una lista di iscritti di alto livello. Il percorso del 26° Rally Adriatico sarà ispirato alla tradizione, con 11 prove speciali per le vetture moderne e 8 per le storiche che parteciperanno alla terza prova stagionale del Trofeo Terra Rally Storici.

Assente il trevigiano Mauro Trentin, vincitore del trofeo del 2018, il più atteso è l’undici volte campione italiano Paolo Andreucci. Il garfagnino sarà allo start in questa nuova avventura ancora su una Peugeot 208 T16 R5 gommata Pirelli. Altro ingresso da protagonista è quello di Umberto Scandola, il recordman del Rally Adriatico (vincitore delle ultime sei edizioni), al debutto con nuova Hyundai i20 R5, sempre navigato dall'imperiese Guido D’Amore.

Grande interesse, poi, per altre presenze “ingombranti”, come quelle di Andrea Crugnola (protagonista del Cir), a Cingoli per fare chilometri su terra al volante di una Volkswagen Polo R5. Presente anche il russo Nikolay Gryazin su Fabia R5, in allenamento prima dell’imminente impegno in Portogallo per il mondiale WRC-2 nella cui classifica è terzo. 

Al Rally Adriatico prende il via inoltre una nuova iniziativa Federale per dare vitalità alle vetture a trazione integrale del Gruppo N. Il trofeo riservato alle vetture tipo Mitsubishi Lancer e Subaru Impreza nelle varie evoluzioni, si svolgerà in regime di monogomma. Sarà la Lancia Rally 037 di Sipsz-Bregoli, l’osservata speciale e la “papabile” al successo, per il terzo round del Trofeo Terra Rally Storici.