cronaca

Incertezza e poca chiarezza sulle sorti delle proprie abitazioni
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Una cinquantina di persone in via Fillak sta attendendo notizie per prendere effetti personali. Anche residenti in via Porto sono preoccupati. Paura per quello che è successo ma rabbia per il futuro incerto dei palazzi che potrebbero essere abbattuti. Chiedono tutti certezze: "Manca una comunicazione chiara: stamattina facevano entrare per recuperare i vestiti perché noi ci siamo ritrovati senza vestiti, senza casa da un momento all'altro e ho anche il mio gatto da prendere. Hanno lasciato fare tutto entro le 11:00, poi il ponte ha avuto questo spostamento e quindi hanno bloccato tutto. Da tre ore sono qua non so cosa fare, non so cosa aspettarmi. Quindi chiedo soltanto delle comunicazioni ufficiali, dire per tempo quali siano effettivamente i palazzi interessati dove si può iniziare a venire per recuperare alcuni effetti personali. Sarebbe una cosa molto più utile rispetto alle chiamate di conforto". Queste le parole di una ragazza che descrive la sua personale esperienza. Un'esperienza che di certo non ha paragone con la sofferenza di chi si è visto con il crollo del ponte Morandi strappare via i propri cari, ma che comunque ha portato 632 persone ad essere sfollate da un momento all'altro.

È la mancanza di comunicazione il problema che viene lamentato da tutti: "Stamattina mi hanno chiamato per venire a prendere la roba da vestire, sono con due valigie vuote e non riesco andare a casa perché mi hanno detto che c'è stata una crepa nel ponte e che non si può andare. Le persone che sono riuscite a entrare hanno preso qualcosa, però non più di tanto perché i vigili del fuoco li hanno mandati via. Io stavo arrivando e non mi ha fatto entrare". E a preoccupare è il futuro, come racconta la signora: "Ci hanno dato un numero verde: l'ho chiamato e dicono che ci sistemeranno negli alberghi. Sono in mezzo ad una strada e senza niente".

Ma anche il ricordo della tragedia si fa sentire: "Io come ho visto il ponte che crollava sono scappata, sono vestita come ero ieri a casa alle 11:30. E sono ancora spaventatissima, specialmente per il futuro di Genova". C'è chi è ospitato da un parente, chi invece ha trovato un posto al centro civico di via Buranello per la notte. Ma tutto per prevenire il rischio di un ulteriore crollo, dato che uno dei pilastri è venato.