cronaca

Oggi assemblea dopo il fallimento, ma il gruppo vince nuovi appalti
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Si è svolta questa  mattina l'assemblea con i lavoratori e le lavoratrici di #QuiGroup in via XX Settembre. Tanta preoccupazione e necessità che la città si occupi di loro. Si esce quindi con una dichiarazione di sciopero. E' una giornata delicata quella di oggi per i lavoratori di Qui!Group l'azienda dichiarata fallita dal tribunale di Genova dopo l'insolvenza nel pagamento dei buoni pasto.

Subito dopo i dipendenti hanno iniziato un presidio davanti alla Regione in piazza De Ferrari. Circa un centinaio in tutto. 
I circa 300 lavoratori genovesi vogliono capire quale sarà il loro futuro alla luce del fallimento della società guidata dall'imprenditore Gregorio Fogliani. Il lavoro dei curatori fallimentari nominati dal tribunale potrebbe far emergere elementi per portare all'estensione del fallimento altre società collegate a Qui! Group.

Dopo l'incontro tra l'assessore Berrino e una delegazione di dipendenti la Regione Liguria ha deciso di chiedere chiede al Mise l'apertura urgente di un tavolo nazionale per affrontare il fallimento della società dei buoni pasto Qui! Group e scongiurare il rischio di 600 licenziamenti in Liguria, Piemonte, Lombardia, Campania e Lazio, di cui 313 a Genova. A comunicarlo sono i sindacalisti Nicola Poli (Filcams Cgil), Silvia Avanzino (Fisascat Cisl) e Cristina D'Ambrosio (Uiltucs) In piazza davanti alla sede della Regione Liguria un presidio di un centinaio di lavoratori della Qui! Group in sciopero. Nonostante l'azienda abbia accumulato debiti per 325 milioni di euro, a oggi tutti gli stipendi risultato pagati fino ad agosto, ma con il fallimento decretato e l'intervento dei curatori fallimentari in atto il rischio dell'invio delle lettere di licenziamento è concreto.


E intanto a livello nazionale si registra la beffa nella beffa.

Se infatti Qui! Group è stata esclusa da Consip per l'affidamento del bando pubblico per la fornitura di buoni pasto in diverse regioni d'Italia, in Toscana c'è un colpo di scena.

Sembra infatti definita l'assegnazione del bando pubblico alla società 'Più Buono' posseduta al 95% dall'insolvente Qui! Group esclusa dagli altri bandi e per il 2,5% da ciascuna delle due figlie di Gregorio Fogliani, il boss di Qui! Group.