cronaca

Diverse le polemiche sul green pass a scuola
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 Ieri la preside del comprensivo di Carasco, Felicita Foglia, mi ha raccontato la storia di un dipendente del mondo scuola-pubbllica che, in barba alle norme attuali, ha forzato l'ingresso a scuola pur se sprovvisto di green pass o tampone negativo. Al grido (lasciatemi  un po' colorare la storia) di "io vado contro il sistema" si è fatto poi portare via dai carabinieri. E' scattata la procedura di diffida, che prevede che se la persona non si mette in regola con il vaccino entro 24 ore (dimostrando la prenotazone) o con tampone, dopo 5 giorni smette di prendere lo stipendio perchè viene sosoesa. 


Ebbene, in tutta questa storia (ci sta pure che uno voglia sfidare il sistema, per carità), la cosa che mi fa scrivere questo commento è che la persona si è messa in malattia dal giorno successivo al fattaccio. Cioè, capiamoci: questo o questa qui stava benissimo il giorno 1 settembre, ma appena è scattata la procedura di diffida (con sospensione di stipendio dopo 5 giorni) si è sentita male improvvisamente tanto da andare in mutua? Che cosa avrà detto al suo medico? Che aveva mal di pancia, o mal di schiena, cose che nessun medico credo possa verificare? Perchè non voglio certo pensare che il medico si presti a false certificazioni. E idem il medico che, chiamato dalla preside, ha fatto la visita fiscale a casa: "Tutto normale, stava veramente male". 


Mah, mah. Il sistema pare fallace. O sono io a pensare male?