Politica

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Si parla, sui media, di quanto accadrà in Regione nel 2010, dei tatticismi delle alleanze di una sinistra allo sbando, “in quale forno cuocerà il pane” l’Udc, se Biasotti si sfilerà da una candidatura già certificata, quale sarà il destino del Musso ingrato, del fatto che i consiglieri regionali abbiano la faccia triste…ma, tutto questo mi pare un “focus” sbagliato, non attuale e, forse, neppure così importante, con buona pace degli attori, ai liguri, di questo teatrino frega poco!

Il 6-7 giugno prossimo in Provincia di Imperia andranno al voto 36 Comuni su 67; in Provincia di Savona 47 su 69 oltre all’Amministrazione Provinciale stessa; in Provincia di Genova 48 su 67; in Provincia della Spezia 22 su 32. In totale 153 Comuni liguri su 235 vedranno rinnovare la loro Civica Amministrazione.

Ecco, mi pare che si parli poco di questo, così rilevante, evento elettorale, nonostante riguardi i 2/3 degli enti locali della nostra Regione. Quasi ci si tendesse a dimenticare che sono essi il livello più vicino al cittadino, che è con il Sindaco che la gente principalmente parla ed a questa figura primariamente si rivolge per porre i propri problemi e chiederne la soluzione.

Eppure questo Paese si fonda proprio sulle Autonomie Locali, su di esse ha costruito la propria storia, la propria unità e la propria forza. Don Luigi Sturzo, nel suo “Appello ai liberi e forti” faceva riferimento alla “libertà ed autonomia degli enti pubblici locali” per costruire un grande progetto politico. La sensazione è che ai Partiti interessi poco questa realtà. Che abbiano poca passione verso le Autonomie Locali, senz’altro poca attenzione. Addirittura che siano proprio le forze che meno conoscono il Patrimonio storico, politico, culturale dei Comuni a decidere del loro futuro.

Le riforme Brunetta, il DdL Calderoli, la legge sul federalismo ancora tutta da capire, il rischio di passare dal centralismo statale ad un nuovo, forse peggiore, centralismo regionale causato da sciagurate modifiche apportate alla Carta Costituzionale! Il rischio di moltiplicare i centri di costo sulle spalle dei cittadini. Certo occuparsi dei Comuni, soprattutto nei più piccoli è faticoso ed oscuro, spesso ingrato, senz’altro meno mediatico che stare sulle platee parlamentari o regionali.

L’Anci cerca di servire questa causa, da sola evidentemente può svolgere un’azione limitata, nonostante condottieri appassionati Claudio Scajola ieri e Marta Vincenzi oggi, occorre che le forze politiche tornino ad occuparsi del primo livello, quello davvero vicino alla Gente.