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L'assessore Berrino: "Sicurezza ok, ma speriamo nel raddoppio"
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Dalla Puglia alla Liguria, passando per l'intero stivale, l'Italia si è resa conto di avere una rete ferroviaria in gran parte inadeguata, pericolosa, ad alto rischio di incidenti che possono diventare un bagno di sangue. Ma quali sono le analogie e le differenze fra il sistema binario unico in Puglia e quello che per 50 km porta verso la Francia sulla Riviera di Ponente? A rispondere è l'assessore regionale ai trasporti Giovanni Berrino.

“Lo abbiamo visto nelle schede tecniche passate ieri e stamattina in tv, purtroppo l’italia ha ancora un’altissima percentuale di km della rete ferroviaria a binario unico – dice l'assessore a Primocanale - Bisogna ricordare che quel tratto di ferrovia dove è successo l’incidente era a gestione privata e quindi con apparati di sicurezza che, naturalmente vedremo nello sviluppo delle indagini come sarà, ma appaiono diversi e inferiori a quelli che interessano la nostra linea ferroviaria”.

I problemi, però, sono lampanti: “Ciò non toglie che sia particolare che in un tratto di 50 km di una linea internazionale molto importante come la Genova-Ventimiglia che collega Francia, Spagna e Portogallo all’Italia e quindi alla dorsale tirrenica sia ancora a binario unico. Questo non tanto per la sicurezza quanto per la comodità e i tempi di viaggio che il binario unico impone, proprio per gli incroci dei treni che impongono ad uno dei due treni di fermarsi e per la velocità ridotta del binario unico rispetto al doppio binario”.

E allora cosa farà la Regione? “È chiaro che anche dalla Liguria si alzerà un grido affinchè la nostra rete venga modernizzata e si elimini l’unico tratto che rimarrà dopo il 12 dicembre quando verrà aperto il raddoppio nella tratta Andora-San Lorenzo, quindi rimarrà il tratto Andora-Finale Ligure, è chiaro che in un paese moderno non si può tollerare che una linea ferroviaria internazionale sia ancora a binario unico. Speriamo – auspica Berrino – che il governo torni sul mettere la testa sulla necessità di questo raddoppio, e si risolva il problema del foro piloti e quindi si dia finalmente il via al raddoppio di quest’ultimo tratto”.

All’indomani della venuta del ministro Lupi dopo il dramma di Andora, che per fortuna non si è trasformato in una tragedia, Rfi aveva fatto delle verifiche e aveva trovato 80 punti sensibili per dissesto idrogeologico sulla linea da Sarzana a Ventimiglia. Da allora che cosa è stato fatto? “In alcuni punti si è intervenuto e in altri punti ci sono lavori programmati o addirittura in corso. Quest’estate ci sono molte controversie dal punto di vista dei comitati dei pendolari perché sia il nodo di Genova che altri punti della ferrovia ligure sono interessati da lavori, come sarà interessata da lavori, esempio nel Ponente, la tratta tra Albenga e Diano Marina, che imporrà oltre 40 giorni di chiusura. Rfi sta facendo ciò che è previsto, e noi come Regione Liguria vigiliamo su questo senza però dimenticare che la linea ferroviaria è di proprietà di Rfi”.