salute e medicina

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Possono collaborare nella ricerca il pubblico e il privato? Se sì, come? Ci sono esempi a Genova? Un argomento di stretta attualità che è il tema del convegno crossmediale organizzato da Linear e Primocanale a Terrazza Colombo e che vedrà la partecipazione di scienziati, medici e imprenditori.

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Genova e la Liguria sono fortunatamente all’avanguardia in questo campo grazie soprattutto alla presenza di Iit, ma anche di alcune realtà di impresa che nel campo biomedicale sono diventate un importante biglietto da visita del nostro territorio.

GLI INTERVENTI

Stefania Repetto, ricercatrice Linear - Sono arrivata a collaborare con Linear da neolaureata dopo una tesi in ingegneria elettronica. Oggi faccio parte del team ricerca e sviluppo. Investiamo il 12% del nostro fatturato in ricerca. Altri neolaureati come me hanno potuto lavorare grazie a borse di studio finanziate da Linear e questo a contribuito a formare una cultura del segnale audio, una cultura che poi è stata esportata. In questi anni ho visto nascere collaborazioni. Linear è socio fondatore di Si4Life. Siamo l'unica azienda italiana - genovese - a progettare apparecchi acustici per le persone. L'ascolto delle persone costituisce i binari della nostra ricerca. L'ultimo nostro prodotto, Natural Fit, è basato su una tecnologia innovativa per cui abbiamo ottenuto il brevetto. Abbiamo cercato di risolvere una problematica che ci riferivano in presenza di contesti d'ascolto rumorosi. Le persone che portano Natural Fit sono contente.

Marco Bucci - Il polo 'Scienze della Vita' racchiude i tre precedenti. Vogliamo dare massa critica. La Liguria oggi è un terreno ideale per fare test. Abbiamo 1,6 milioni di persone: non troppe, non poche. Da qui possiamo capire cosa avverrà nel mondo nei prossimi decenni. Abbiamo la necessità di studiare i comportamenti di tutte le fasce d'età che ci sono qui in Liguria. Il polo ha già più di 60 organizzazioni, imprese, enti di ricerca, tutti insieme, lavorando proprio come un team. Ho visto un polo crescere bene e fare qualcosa per la società in cui viviamo. A Genova abbiamo grosse eccellenze di cui noi stessi non abbiamo voglia di parlare. Uno dei goal del polo Scienze della vita è anche comunicare. Il polo nasce come un sistema di aggregazione in cui 1+1 non fa 2 ma 2,5 o addirittura 3. Il polo è in comunicazione con gli Alisei, l'altro polo importante in Italia, e con l'estero. Come tutti i poli siamo in disperata ricerca di fondi. Lavoreremo per progetti. L'healthcare è un business-to-business, non è rivolto ai consumatori.

Prof. Michele Piana, prorettore con delega a ricerca e trasferimento tecnologico Università di Genova - Se parliamo di industria lo slogan è industria 4.0, ma non è facile definirla. La prima è quella di James Watt, la seconda è il motore elettrico, la terza è il transistor. La quarta? Provate a fare una ricerca su Google: c'è qualunque cosa. Non è conseguenza di una scoperta e nemmeno di un'invenzione, probabilmente non è nemmeno una rivoluzione. Comincio a pensare che sia una gigantesca opera di riorganizzazione delle modalità produttive e del marketing. Alla fine ci sono conseguenze cruciali: il lavoro è ancora al centro e dobbiamo chiederci di nuovo come formare queste persone per il futuro. E penso che dovremo riflettere sul fatto che la cultura umanistica, per troppo tempo rimasta ai margini, debba dare il suo contributo e lo potrà fare in maniera molto efficace. Dobbiamo pensare a percorsi formativi progettati insieme da Università e industria. Un'università pubblica e generalista come la nostra deve fare sempre didattica e ricerca cercando di orientarli, i tempi. Siamo un'università grande, l'unica di questo territorio. Oltre a noi c'è l'Iit, tre dei dodici Cnr, due Irccs, due distretti tecnologici e poli. Dobbiamo lavorare in modo più integrato. L'Università porta avanti due progetti specifici: uno è quello della sicurezza - abbiamo candidato Genova come centro di competenza nella protezione delle infrastrutture strategiche - ma stiamo lavorando anche a un centro dati su tutta la Regione per gestire, interpretare e organizzarli al meglio. Attenzione a non commettere due errori: non si deve abbandonare la ricerca di base, che è fondamentale, e non dobbiamo specializzare troppo la ricerca. È importante essere aperti a idee nuove. Stiamo pensando a organizzare la collina degli Erzelli, ma è importante aprire quella collina a tutte le influenze che arrivano dal resto del mondo. Dobbiamo coglierli in maniera efficace e tempestiva.

Valter Ferrando, vice presidente commissione sanità Regione Liguria - Tutte le innovazioni al San Martino negli anni '80 e '90 sono state possibili perché c'è stato un forte impegno delle aziende del settore. Si va avanti in maniera sostanziosa: stiamo passando alla chirurgia robotica che ha risultati ancora migliori, grazie all'impegno delle aziende. Si arriverà a un giorno in cui se un chirurgo sbaglia qualcosa il robot ferma l'intervento. Pensiamo a quali saranno i vantaggi per le persone. Anche a Genova siamo a buon punto. Questa nuova attività ha bisogno di personale altamente qualificato. La Regione ha investito ed eravamo tutti d'accordo, maggioranza e opposizione. Se non avessimo avuto questi aiuti non saremmo qui.

Elisabetta Capris direttore medico dell’Istituto David Chiossone
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Il prossimo anno compiamo 150 anni di attività. Il nostro obiettivo è stato quello di aumentare i rapporti coi centri di ricerca nel settore della riabilitazione dei disabili visiva: l'Iit, il Cnr, Unige, Casa Paganini e il consorzio Si4Life. Abbiamo partecipato al progetto Abbi: un braccialetto sonoro che aiuta i bambini con disabilità visiva a prendere confidenza con lo spazio e comunicare con gli altri. Altro progetto importante che sta per volgere al termine è il progetto BlindPad rivolto a bambini ipovedenti. Siamo fieri di aver avuto l'idea di sviluppare col Cnr il progetto ShareAb, una piattaforma social che consente a genitori e familiari di comunicare con esperti e operatori del settore per aggiornarsi continuamente sulle applicazioni utili. Per ricercatori e ingegneri avere un feedback immediato da parte degli operatori è fondamentale.

LA TAVOLA ROTONDA

Il caso Linear e il rapporto con pubblico
Linear nasce 25 anni fa come azienda che produce apparecchi acustici, per poi espandere i propri progetti insieme ad altre aziende nel consorzio Si4Life. Spiega il direttore di produzione Luca Racca: "Il rapporto con gli enti di ricerca sta diventando fondamentale per la qualità del prodotto. Vogliamo creare un prodotto specifico per ogni singolo paziente".

Ricerca pubblica e privata: come tenerle insieme?
"La ricerca applicata permette di fare il salto del trasferimento tecnologico - dice Alberto Diaspro, direttore del dipartimento di nanofisica dell'Iit - questa forza viene anche dalla multidisciplinarietà dell'istituto. Non è solo il rapporto tra ricerca e industria, ma anche rapporto tra culture. Questi giovani ricercatori hanno un'età media di 33 anni. Queste due cose insieme danno la possibilità di espandere la ricerca. Genova non è una città di vecchi, ma anche di giovani, che come tutte contengono entrambe le età. In alcuni paesi non si raggiungono i 40 anni. Lo sforzo deve essere portato nelle zone buie, quelle dove ci sono le guerre.

"Sono stato fortunato ad arrivare a Genova, ma i nostri risultati non sarebbero mai stati possibili senza l'apporto delle aziende - spiega Giorgio Peretti della clinica odontoiatrica dell'Università di Genova - noi abbiamo bisogno di chi crea prototipi e li prova in laboratorio. Genova sarà sempre di più esempio di questo rapporto.

Il San Martino è diventato policlinico ottenendo l'abilitazione per la specialità in neuroscienze. "Ed è proprio il collegamento tra ricerca di base pubblica e ricerca applicata privata a permetterci questo", conferma il direttore Ucci.

L'esperienza romana del Campus Biomedico
Manuele Casale, professore associato dell’Università Campus Biomedico di Roma, racconta: "Siamo nati per ispriazione dell'Opus Dei e siamo un'università di ispirazione cattolica. Non solo medicina, ma anche scienze della nutrizione, radiologia e infermieristica, il fiore all'occhiello della nostra università. Creiamo contatti con l'esterno in diversi modi: ci viene in aiuto la ricerca, stringiamo alleanza grazie alla fitta rete di ex alunni. È un sistema sempre più aperto alle collaborazioni". Ma c'è anche qualcosa di genovese: "Tra i pilastri fondatori abbiamo due genovesi, il professor Lorenzelli e la professoressa Trombetta. Sono stati davvero dei fari per tutti noi".

Il Consorzio Si4Life
A parlarne è il professor Fabio Lavagetto, presidente del consorzio ed ex prorettore dell'Università di Genova: "Il consorzio è costituito da 24 soci. L'idea era mettere insieme tre mondi: la ricerca, le aziende e gli enti assistenziali. L'ultima fase sarà quella del finanziamento, ma abbiamo risultati molto positivi, un'enorme quantità di progetti proposti e soprattutto finanziati. In fase di valutazione abbiamo ben quattro progetti europei, siamo coordinatori del polo ProVi. Il territorio ligure è un laboratorio per noi".

L'esperienza del Cnr
Il Cnr è presente in Liguria con 12 istituti, di cui 3 a Genova. "Le nuove idee arrivano proprio dal fatto che si lavora insieme alle aziende - spiega Rosa Bottino, direttrice dell'Istituto tecnologie didattiche del Cnr di Genova - sentendo gli utenti, le imprese e gli enti di ricerca. Sentire gli utenti e gli handuser mi sembra fondamentale. Uno dei nostri settori di ricerca è l'inclusione. La tecnologia crea aspettativa e nuovi desideri, una fame di innovazione".

Startup e ricerca
"I ricercatori che passano dall'Iit hanno la possibilità di realizzare un proprio spin-off. Finora sono 18 quelli partiti - spiega Diaspro - e derivano proprio da quel parlarsi, dall'incontro tra due persone alla macchinetta del caffè che parlano di polimeri e problemi della visione. Questi incontri possono essere il punto di partenza per spin-off".

Il problema dei fondi
"Le vie - spiega Lavagetto di Si4Life - sono quelle tradizionali, c'è una forte progettualità di cui tenere conto. Si deve competere ad altissimo livello. Il finanziamento europeo è fondamentale. Poi il finanziamento locale: uno degli obiettivi è mettersi al servizio del territorio, c'è l'intenzione forte della Regione. Da tempo esistono le partnership precommerciali in Europa, uno strumento fondamentale e nuovo da sperimentare in Liguria. Le imprese sono i portatori dell'innovazione. L'idea scientifica non diventa innovazione se non attraverso un'impresa in grado di fare economia reale".

Rosa Bottino continua: "Anche al Cnr ciò che si aggiunge per fare ricerca si deve cercare all'esterno. È fondamentale l'Europa, ma ci si arriva capendo qual è la linea fondamentale. Ci sono anche altri programmi in Europa, un ventaglio di opportunità che bisogna saper cercare bene. Anche la Regione è sensibile e ci lavora".

"Non è più il momento di disperdere le risorse, che invece vanno focalizzate in centri ad alta tecnologia. Va creata una rete in cui si parla un linguaggio comune ma concentrare le risorse in un punto unico. E poi manca completamente un turnover", dice Peretti.


La prime relazioni che potranno essere seguite dalle 10.30 in streaming (clicca qui) e sulla app di Primocanale, hanno per titolo: "La Liguria e la ricerca: un’attrazione da costruire". Tra gli interventi quelli di Stefania Repetto, ricercatrice di Linear, Michele Piana prorettore alla ricerca dell’Università di Genova e Elisabetta Capris direttore medico dell’Istituto David Chiossone. L’analisi politico-amministrativa sarà fatta dal presidente della Regione, Giovanni Toti e dal vicepresidente della commissione sanità, Valter Ferrando.

Alla tavola rotonda che sarà trasmessa su Primocanale (alle 13.00, 20.00, 23.00 Ch10 e su Tg24 Ch11 alle 14.00, 21.00 e 24.00) dal titolo "Pubblico e privato: la ricerca per la qualità della vita" moderata da Mario Paternostro partecipano: Luca Racca direttore produzione di Linear, Alberto Diaspro, direttore del Dipartimento di nanofisica dell’Iit, Giorgio Peretti direttore della Clinica otorinolaringoiatrica dell’Università di Genova, Manuele Casale professore associato dell’Università Campus Biomedico di Roma, Fabio Lavagetto, presidente del consorzio Si4Life e Rosa Bottino direttore Istituto tecnologie didattiche del Cnr di Genova.