porti e logistica

Allarme confermato per il rischio blocco del porto ad agosto
3 minuti e 26 secondi di lettura
Ad un anno dalla difficile fusione tra Psa e Sech nel porto di Genova, il gruppo presenta il primo bilancio di sostenibilità che in sintesi significa traguardare sempre di più obiettivi verdi, compatibili a livello ambientale, e soprattutto convertire sempre di più il traffico su gomma verso le ferrovie. E l’attenzione infatti non può che non essere prima di tutto rivolta al rischio paralisi del porto di Genova ad agosto per la concomitanza dei lavori sulla A10, chiusa dal 6 al 23 agosto tra Aeroporto e Prà, e i lavori sulla ferrovia marittima.


“I lavori sulle autostrade non termineranno ancora per anni, la chiusura ad agosto della tratta di A10 e i lavori in ferrovia creeranno tanti problemi, rischio blocco totale, ma non risolveranno la questione. Stiamo studiando insieme all’Authority come agire. Bisogna ripensare all’organizzazione dei mezzi che arrivano in porto, perché già si bloccano sulle autostrade e se poi arrivano in porto e si bloccano di nuovo non può funzionare” spiegano i vertici.


“Il porto di Sidney già nel 1997 funzionava per prenotazioni di arrivo dei tir ma qui non sembra essere possibile” incalza Giulio Schenone, nel cda di Psa Genoa Investment.



“Attenzione che il traffico cambia strada, se la situazione resta così. Ci devono guardare anche noi come porto e non solo altre categorie.
Scandalosi i 9 miliardi di euro dati dallo Stato ad Autostrade, serve che la magistratura faccia il proprio corso e che ci diano i soldi che abbiamo perso per colpa delle Autostrade. Ringrazio Primocanale e il senatore Rossi per l’impegno che su questo fronte ha messo e ancora metterà” spiega Gilberto Danesi, presidente del cda di Psa Italia. “Stiamo discutendo con l’Autorità portuale e gli altri soggetti per trovare una soluzione – spiega Roberto Ferrari, amministratore delegato di Psa Genoa Investment – ma bisogna fare presto. I danni li abbiamo già per questo sistema autostradale disastroso e il rischio blocco ad agosto è più che reale”.

IL REPORT DI SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

Roberto Ferrari, amministratore delegato di Psa Genoa Investments, spiega con i dati come si vada verso obiettivi di verde, sostenibilità ambientale e coesione con il territorio: “Il report è un modo di renderci trasparenti usando standard internazionali e darci obiettivi sfidanti, giudicarci e condividere i risultati con la comunità perché ci sentiamo parte della città, e ci piace capire dove siamo e dove vogliamo arrivare. Alcuni dati: 88mln di euro di approvvigionamento riversati nel territorio, 55 milioni di euro di salari a dipendenti diretti, 95 per cento di iifornitori italiani di cui 70 per cento in provincia di Genova, 887 persone impiegate direttamente in Psa Sech, il 95 per cento dalla provincia di Genova. 136mila gli euro investiti in sostegno ad attività del territorio. A livello di ambiente, si mira a una riduzione del 50% delle emissioni entro il 2030. Ma soprattutto si punta a nuove connessioni ferroviarie, alla trasformazione del parco di mezzi diesel in elettrici, si usano
Impianti di lavaggio degli automezzi a circuito chiuso per evitare sprechi d’acqua”.

Gilberto Danesi, presidente del cda di Psa Italia: “Psa ha deciso di diventare verde e proveremo ralle elettriche per vedere se funzionano e decidere poi di cambiare tutti i 60 trattori Diesel, con un investimento per ognuno di 300mila euro. Speriamo che altri terminal di Genova ci vengano dietro perché se lo fanno in tanti ha più senso.


Giulio Schenone: “Il percorso di fusione tra Psa e Sech è stato tortuoso è complicato a livello autorizzativo e ci eravamo presi degli impegni con l’Authority con le parti sociali e tutto il mondo del porto, e li abbiamo mantenuti.
Operiamo in un mercato molto difficile complicato da eventi esterni che sembrano abbattersi con regolarità sul porto: dopo il crollo di ponte Morandi, la pandemia e il caos autostrade mancano giusto le cavallette… Puntiamo molto sul cambio di modalità da gomma a ferro, complice il caos autostrade ma lo avremmo fatto lo stesso.