cronaca

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Un lungo corteo di studenti si è “fatto sentire” questa mattina per protestare contro la nuova maturità: da Brignole fino a via Assarotti, passando per le principali strade del centro, non è certo passato inosservato. E il primo obbiettivo è stato raggiunto, quello di essere accolti all’interno del Provveditorato. Undici i rappresentanti d’istituto ammessi al colloquio, tra cui anche quelli delle scuole di Rapallo e Camogli.

“Siamo molto soddisfatti di questo incontro che c’è stato oggi con il Provveditore e alcuni funzionari”, racconta Luca Anastasio, rappresentante d’istituto del liceo Leonardo da Vinci e uno degli organizzatori della protesta. “Abbiamo avuto l’occasione di presentare il nostro punto di vista e consegnare un documento ufficiale di due o tre pagine che spiega le motivazioni della manifestazione e che verrà messo agli atti”. Tra queste le “buste” per l’orale, domande su Cittadinanza e Costituzione che in tanti, denunciano, non hanno mai affrontato in cinque anni di liceo, ma anche prove invalsi e alternanza scuola-lavoro che da ora andranno a contare nel curriculum scolastico. 'Maturita o l'eredità?', 'Bussetti basta giochetti': questo recitavano gli striscioni che aprivano il corteo.

Abbiamo accettato di risentirci dopo le prime due simulazioni: domani ci sarà quella della prima prova, mentre il 28 febbraio tutti i diversi indirizzi sperimenteranno questa doppia seconda prova, con ben due materie da affrontare anziché una”, ci anticipa Anastasio.

Hanno dimostrato grande maturità gli studenti che hanno avuto questa occasione di confronto: “Il nostro scopo non è mai stato di cambiare l’esame per quest’anno ma di migliorarlo soprattutto per gli anni a venire, facendo sentire la nostra voce, ma trovando un punto di incontro. Ad esempio sugli invalsi capiamo benissimo che servano al Miur per ottenere una stima sulla preparazione a livello nazionale basata su tabelle oggettive, ma non pensiamo che possano pregiudicare l’ammissione di uno studente alla maturità”.

Adesso si tornerà sui libri a ripassare per le simulazioni d’esame che ancora appaiono poco chiare alla maggior parte dei ragazzi. Ma intanto “non escludiamo comunque come Collettivo di metterci in contatto con gli organizzatori delle proteste nelle altre città”, spiega Anastasio. “Ci tengo anche a chiarire che il corteo di oggi era assolutamente apolitico e apartitico. Alcuni hanno interpretato le bandiere dell’Italia come simbolo del centrodestra, ma in realtà non erano previste come invece per la bandiera di Genova. Non avevamo dato disposizioni in merito, ma le abbiamo interpretate come simboli della comunità di studenti non soltanto della nostra regione ma di tutta la nazione”.