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Media difensiva a 2,6 reti prese, quasi il doppio subito rispetto a fine inverno
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 Nelle segrete stanze del Genoa sembra non si capacitino del perchè l'ambiente sia passato dall'ottimismo al pessimismo piu' cupo circa il raggiungimento della salvezza. Avvertono anche una mancanza di coerenza da parte dell'opinione pubblica sia essa palesata dai tifosi o dalla stampa nel suo insieme.

Chi sta al chiuso di Villa Rostan al centro Signorini avendo un osservatorio privilegiato assicura che la squadra lavora moltissimo e che lo spirito e la convinzione di centrare l'obiettivo sia più forte di prima e che quindi vale la pena di credere alla rincorsa di Criscito e compagni in questo convulso finale. Fa piacere avere qualche informazione, giusto un tozzo di pane che non mangiano i cortigiani ammessi al desco. A chi sta fuori dal castello, e al massimo puo' sbirciare dal buco della serratura del portone che vien dopo il ponte levatoio, per carità questo è l'andazzo che si verifica in ogni società di questi tempi insicuri, non resta che attaccarsi ai freddi numeri legati al Grifone nella mirabolante versione pre Covid e quella tremolante del post virus.


Complice un mercato di riparazione oggettivamente migliorativo della squadra e l'arrivo di Nicola che ha portato entusiasmo, generosità e applicazione nelle ultime 5 partite che hanno preceduto la chiusura del campionato il Genoa aveva compiuto il suo scatto piu' potente verso zone piu' calme della classifica. Contro Atalanta, Cagliari, Bologna, Lazio e Milan ecco la bellezza di 10 punti, con tre vittorie di cui due fuori casa con dieci reti siglate, con marcatori spesso diversi a esaltare il collettivo. Ma il pezzo forte era la difesa: solo 7 gol subiti una media di 1,4 a partita. Ecco l'ottimismo da dove deriva anche per chi stava al di là del fossato con i coccodrilli dentro alcuni ammaestrati.

Dopo lo stop di oltre tre mesi quel Genoa non c'è piu' dicono i villici all'ombra delle torri eburnee. Pettegolezzi? No, cifre: 5 incontri solo 2 punti. Con Parma, Brescia, Juventus, Udinese e Napoli 7 gol fatti (4 su rigore) e 13 incassati da Perin, quasi sempre tra i migliori in campo. Media difensiva a 2,6 reti prese, quasi il doppio subito a fine inverno. Questa la spiegazione logica di qualche preoccupazione, ma siccome il calcio a volte non è razionale soprattutto dopo quanto accaduto a livello sanitario, ecco che apprendere che a Pegli si suda e si lotta da tanto ma tanto coraggio. Ed è quello che ci vuole nuovamente per mantenere la serie A, obiettivo ancora alla portata a patto di ritornare a vedere le facce e le espressioni feroci dei calciatori di qualche mese fa.